16 stagioni da protagonista in Coppa del Mondo e 153 starts dal cancelletto; 3 Olimpiadi Salt Lake City Torino e Vancouver tra il 2002 e il 2010; e poi ancora 25 podi di cui 7 sul gradino più alto, tutti nella sua specialità preferita: lo Slalom Gigante. Basta questo per descrivere e presentare Massimiliano Blardone, Max per tutti. Un campione vero di sport, che ha dedicato tutta la sua vita allo sci. Prima atleta professionista, poi allenatore e commentatore sportivo. Per commentare il momento e le prossime gare di Sci Alpino, e le tappe della Coppa del Mondo presentate oggi, Blardone, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Sci Alpino, le tappe della Coppa del Mondo: Blardone a Tag24
Le Dolomiti regine indiscusse dello sport italiano. Presentate in mattinata a Milano le cinque tappe di Coppa del Mondo di Sci Alpino che si disputeranno in un comprensorio montuoso straordinario, nei territori del Dolomiti Superski. Si partirà da Ortisei, in Val Gardena, con la Saslong che ospiterà il SuperG Maschile (15 dicembre) e la Discesa Maschile (16 dicembre). Il carrozzone bianco si sposterà poi in Alta Badia con le gare del maschile in programma tra il 17 e il 18 dicembre, e a Cortina, all’ombra delle Tofàne, con le gare femminili dal 26 al 28 gennaio. Donne protagoniste anche a Plan De Corones il 30 gennaio e poi chiuderanno la scorpacciata dolomitica in Val di Fassa il mese successivo (24-25 febbraio). Per commentare lo stato di forma dello Sci Alpino e le tappe della Coppa del Mondo, Max Blardone, grande campione e oggi allenatore, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Max, un evento molto importante per ribadire la centralità del territorio italiano. Che ne pensi?
“Questa è stata un’idea geniale. Se è vero che l’unione fa la forza, quale miglior connubio di questo. Raggruppare cinque colossi della neve italiano, farli salire sulla stessa barca e farli remare tutti nella stessa direzione per raggiungere linea rossa del traguardo, sciisticamente parlando, più velocemente possibile. L’obiettivo è arrivare a quei risultati che portano alcuni atleti al successo. Strada facendo analizzeremo i dati e ciò che è stato raggiunto. Candidarsi per un Mondiale, come quello del 2029 per la Val Gardena, attraverso questa strategia può regalare a tutti noi un grande risultato. Dopo quello di Cortina del 2021, ospitare un altro Mondiale in Italia sulle nostre Dolomiti sarà straordinario. Un evento diverso, che passerebbe attraverso queste stazioni sciistiche che hanno voluto dimostrare insieme, a tutto il mondo dello sport e dell’imprenditoria, che tutti insieme si possono raggiungere grandi obiettivi. Questo è un messaggio importante”.
Una sinergia che vuole dimostrare che tramite sport si può fare anche economia, valorizzando un territorio pazzesco com’è quello delle Dolomiti?
“Il mondo dello sport è un lavoro e si possono raggiungere grandi risultati. Le gare devono diventare degli eventi e forse è quello che manca al mondo della neve. Siamo ancora legati alla singola gara, come accadeva nel passato, ma il mondo è cambiato e sta cambiando e ha bisogno di eventi all’interno dei quali c’è anche la Coppa del Mondo. Solo così puoi avvicinare le persone alle montagne e al mondo della neve e più persone possibili a questo sport”.
Eventi a cui partecipano sempre personaggi molto importanti, come te, del mondo della neve e del mondo sportivo…
“I nomi noti non mancano di certo al nostro Paese. Lo sport deve però diventare un po’ più glamour e questo progetto può dare una vera svolta a questo mondo. Me lo auguro perché è quello di cui abbiamo bisogno. Grazie agli eventi e a una risonanza diversa delle varie discipline, si va a trattare l’atleta in modo diverso. Non confidenziale ma più lontano, questo ne alzerebbe il livello e la credibilità. È l’unica cosa che conta perché è quello che ti fa andare avanti”.
Che stagione stai vivendo e cosa vedremo sulle montagne italiane, e non solo?
“Le montagne italiane stano bene, c’è molta neve e le località sciistiche sono tutte pronte ad aprire. Le Alpi sono abbastanza innevate. Negli scorsi anni abbiamo sofferto un pochino mentre in questa stagione siamo a buon punto e siamo prossimi alle aperture. Speriamo di vederci tutti sulle piste da sci perché questo sport fa bene”.
Meno gare e più tutela, anche per poter garantire maggior spettacolo. Questa è l’idea anche del presidente della Fisi, Flavio Roda. C’è l’esigenza di rifiatare un po’?
“Da ex atleta ti dico che anche io mi sarei risentito perché ovviamente perdere una settimana e stare lì in ballo, senza gareggiare, diventa difficile e stressante. L’attesa influisce anche a livello psicologico. Purtroppo però il meteo non si comanda. Detto questo bisogna anche adeguarsi. Da allenatore e uomo ti dico che mi dispiace perché ho sentito molte lamentale. Fino a poco tempo fa ci si lamentava per le poche gare e il calendario poco sensato. Gli atleti passano da una parte all’altra, per poi tornare nello stesso punto, in giro per il mondo. Bisognerebbe fare un po’ di ordine dal punto di vista strategico, per stressare meno gli atleti. Non facendo meno gare, ma ricollocando il percorso della Coppa del Mondo. Ci hanno provato con scarso successo negli ultimi 2 o 3 anni”.
Quindi non è una questione di numero di gare?
“Per quel che riguarda il numero di gare, penso che invece si dovrebbe allungare, magari verso la coda dell’inverno e proseguire magari fino a fine marzo o metà aprile, trovando location come Cervinia ad esempio. Va pensata in modo diverso. Questo messaggio andrebbe preso in considerazione dalle Federazioni. È uno sport stagionale, ma si potrebbe anche anticipare, magari iniziando a fine settembre in Sudamerica e come ho già detto finire un po’ più tardi. È un messaggio nuovo, che può far bene al mondo della neve e soprattutto al mondo dello sport”.