Lorenzo Casini, presidente della Lega Serie A, a margine del Social Football Summit, ai microfoni di TAG24 commenta la qualificazione dell’Italia ad Euro 2024, ma si sofferma anche sul tema degli stadi di Inter e Milan oltre che sulle iniziative per combattere la violenza contro le donne.

Tanti temi sul piatto, quindi, e Casini sottolinea che per la Serie A non c’è più tempo da perdere. Gli stadi fatiscenti? Che arrivi il commissario speciale e che il governo si attivi per eliminare i vincoli non necessari. Mancano i campioni? Bisogna migliorare nella vendita dei diritti televisivi e combattere il pezzotto.

Un percorso lungo ma che bisogna intraprendere per riportare la Serie A a livello di Liga spagnola, Premier League inglese e Bundesliga tedesca.

Lorenzo Casini, presidente della Lega Serie A: “Inter e Milan vanno aiutati per il nuovo stadio a Milano”

Il presidente Lorenzo Casini, alla guida della Serie A dal 2022, ha parlato di diversi argomenti al Social Football Summit, iniziando però con un argomento sportivo di stringente attualità: la qualificazione della nazionale italiana all’Europeo del 2024 in Germania:

Era dagli anni ’90 che ci qualificavamo e quindi era l’obiettivo minimo la qualificazione, era importantissima per tutto il movimento della Serie A perché lo abbiamo visto l’anno scorso con le tre finali. Le vittorie e i risultati positivi a livello internazionale sul piano sportivo sono uno dei principali fattori trainanti di tutto il movimento calcistico.

Purtroppo per l’Italia ci sarà solo la quarta fascia, a causa dei punti conquistati:

E’ una fascia che non rispetta il valore della nazionale italiana, però sappiamo che la competizione diventa in difficile più i nostri giocatori danno il meglio.

La richiesta sugli stadi da parte di Casini è molto netta: i comuni non hanno le risorse economiche ed amministrative necessarie per affrontare progetti tanto complessi ed importanti come i nuovi stadi. Se Inter e Milan hanno deciso di non restare a Milano, questo è indice delle difficoltà che devono affrontare:

Gli amministratori locali vanno aiutati! Gli amministratori locali, guardiamo anche al sindaco di Firenze Nardella, aiutano il più possibile la realizzazione dello stadio: il problema è che ormai gli stadi vanno riconosciuti come opere strategiche a livello nazionale e non è il livello comunale quello in grado di risolvere tutti i problemi, per questo il governo deve aiutare. Questa è qualcosa che può portare problemi organizzativi non indifferenti, ma queste sono valutazioni che competono a Inter e Milan e poi all’amministrazione locale. Speriamo che il governo aiuti le squadre e i comuni a realizzare stadi all’altezza del paese.

Casini, infine, annuncia che la Serie A introdurrà insieme alle associazioni che lottano contro la violenza sulle donne altre iniziative oltre a quelle legate alla giornata del 25 novembre. Una cosa importante è che queste iniziative forse verranno introdotte anche per il resto dell’anno:

La violenza sulle donne è un tema importante e lunedì mi sono trovato in Lega a ricevere tante telefonate dalle associazioni su questo tema e mi hanno fatto riflettere su quanto serve un cambio di passo, un cambio di prospettiva dove devono essere gli uomini a fare molto di più in termini di sensibilizzazione. Non possono essere le donne a farlo e quindi il calcio che è il principale punto di riferimento per gli uomini è bene che faccia molto di più: noi in questo turno di campionato faremo molto di più rispetto agli anni passati, non solo la campagna “Un rosso alla violenza” ma anche le magliette indossate dai capitani e dagli arbitri e un messaggio dei capitani. Devo dire che sono molto contento che tutti i nostri ambassador e campioni stanno registrando in questo momento video di supporto che verranno montati insieme e pubblicati su tutti i canali della Lega di Serie A. O lo facciamo tutti insieme, noi la parte maschile, per sensibilizzare o è molto difficile farlo. Abbiamo in mente collaborazioni con queste associazioni in modo che ci siano dei calciatori, dei punti di riferimento, che sensibilizzino su questi temi.

“Entro il 2030 vogliamo eliminare i cori razzisti dagli stadi, stiamo studiando altre iniziative contro la violenza sulle donne”

Il lavoro contro l’illegalità e contro il “pezzotto” è necessario per non sottrarre risorse necessarie alla competitività delle squadre italiane:

Per vincere bisogna pagare di più i calciatori e il mercato dei diritti tv è importante. Sull’estero abbiamo tolto tanti paletti normativi e questo è stato molto importante. A me è capitato di parlare con interlocutori che credevano fosse legale vedere le partite con il pezzotto. Abbiamo dovuto spiegare che non fosse così, questo dimostra quanto siamo indietro rispetto alla percezione di ciò che è lecito e ciò che non lo è.

Casini annuncia altre iniziative per promuovere un clima sano negli stadi italiani, sradicando il malcostume e l’illegalità di comportamenti degradanti e violenti:

Si prevede l’obiettivo entro il 2030 di non avere più cori razzisti negli stadi, è una sfida difficile da vincere ma ci stiamo impegnando. Sull’immediato devo dire che quando sono arrivato a Milano mi hanno chiesto se avessimo fatto qualcosa contro la violenza sulle donne. Avevamo previsto il rosso contro la violenza, ma mi hanno detto che non bastava e abbiamo deciso di fare di più. Oltre alla maglietta i capitani leggeranno una lettera. Dobbiamo muoverci noi uomini per ricordare questo tema, se le donne lo fanno da sole è difficile che si possa migliorare davvero. Bisogna dire che Governo e Parlamento stanno lavorando.

Il Viola Park è un esempio, per Casini, di come gli investitori esteri abbiano portato in Italia non solo risorse necessarie a costruire strutture lodate anche all’estero. Rinnovare gli stadi esistenti è per il presidente della Serie A l’unico modo per sbloccare la situazione in Italia, abbattendo tanti dei vincoli architettonici presenti:

Nella storia della Serie A si indicava come i club fossero grandi famiglie, ma erano di imprenditori. Adesso stiamo offrendo una ricchezza e varietà dai proprietà che portano diversità di investimenti. Il Viola Park è uno dei centri sportivi migliori d’Europa come espresso da Ceferin. Questo è un tema interessante culturalmente.

Il problema principale è quello degli stadi, lo ha detto anche in maniera chiara Tebas. È un problema della Serie A, ma è importante dire che il problema non sia nostro e non può essere accettabile una deresponsabilizzazione delle istituzioni. Abbiamo sbagliato a non investire con Italia ‘90, basta vedere lo Stadio di Cagliari che cadeva a pezzi. Se guardiamo ad oggi le risorse ci sono, il Milan ha i soldi per lo stadio e le ha messe subito sullo stadio. Il Bologna con Saputo ha fatto un investimento importante per rinnovare il Dall’Ara. Non è che lo stadio può essere un’isola, l’Italia ha un globale problema di infrastrutture pubbliche. La soluzione di andare verso la proprietà privata è la migliore in Italia, poi se ne deve occupare il governo convocando tavoli di lavoro. Abodi è un uomo di sport e di calcio e le relazioni sono ottime, ma è un problema che va oltre il ministro dello sport. Sono coinvolti anche il ministro delle infrastrutture e quello della cultura. Il problema Flaminio è concettuale, neppure lo stesso Nervi poteva pensare che potesse restare congelato. Gli standard cambiano.

“Togliere il Decreto Crescita ora non sarebbe giusto, servono risorse per comprare i campioni”

Stadi e Decreto Crescita, per Casini, sono due fattori che si collegano fra loro, perché le società calcistiche italiane possono avere le agevolazioni fiscali necessarie per far arrivare molti più campioni dall’estero ed avere più margini di manovra nella costruzione di nuovi stadi:

Il quadro normativo deve aiutare il nostro campionato, ora non è il momento giusto per togliere il Decreto Crescita. Intanto aspettiamo di raccogliere dati per capire se ha funzionato o no. Non è pensabile che le scommesse sullo sport in particolare sul calcio al nostro sistema non porta nulla. Paghiamo oltre 1 miliardo di euro di spese e contributi. La vera sfida è culturale, io debbo dire che rispetto a molti anni fa si è rotto il collegamento tra calcio professionistico, scuola e tifosi. Dobbiamo ricostruirlo, il sogno di qualsiasi bambino è giocare in Serie A. Quando cresce e dice che è tutto uno schifo il sogno si rompe, c’è qualcosa da ricostruire in termini di comunicazione.

L’allarme di Giovanni Malagò, presidente del CONI, sui possibili ritardi nell’ammodernamento degli stadi italiani per Euro 2032 (ospitato insieme alla Turchia) non lascia indifferente Casini, ma chiede al governo la nomina di un commissario che possa togliere alcune difficoltà burocratiche:

Per quanto riguarda il Ministro Abodi ha spiegato che Euro 2032 non può essere l’unico motivo per risolvere il problema degli stadi. Malagò si è collegato al tema degli stadi e del commissario, ben venga ma se ha il potere per accelerare le opere.

Casini infine prospetta diverse novità interessanti sul regolamento, tutte tese ad avvicinare i più giovani al calcio:

Il mondo del calcio deve sforzarsi a trovare novità per attirare i più giovani, anche cambiando il regolamento. C’è una discussione sull’introduzione dell’espulsione temporanea, di 5-8 minuti, come nella pallanuoto. Ormai le amichevoli non ci sono più, quindi la sperimentazione si può fare nei campionati giovanili. Inoltre si sta già sperimentando il fuorigioco con lo spazio, reintroducendo il concetto di ‘luce’ tra attaccante e difensore.