Il 2023 è l’anno del ritorno in televisione di Luca Gaudiano: tra i protagonisti dell’ultima edizione di Tale e Quale Show, in onda in prima serata su Rai 1, si è aggiudicato il titolo di campione grazie al suo talento interpretativo.
Qualche giorno fa l’artista ha pubblicato “Numeri“, una ballad profonda e delicata, dedicata a quel senso di inadeguatezza che disturba, blocca e a volte angoscia.
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Luca Gaudiano: intervista esclusiva
Tag24 ha contattato telefonicamente Luca Gaudiano per parlare dell’esperienza a Tale e Quale Show e di tanto altro.
Com’è andata questa esperienza a Tale e Quale Show?
Ce la siamo giocata, è stata una partita alla pari, giocata sempre con lealtà, sportività. Ognuno di noi ha cercato di garantire la migliore performance. Sono contento che Ilaria Mongiovì abbia avuto modo di far capire la sua identità artistica. Ho cercato di fare lo stesso anche se a volte mi hanno dato artisti molto lontani da me. La mia esperienza è stata totalmente positiva, al di là della vittoria. Tutto il sistema Tale e Quale è virtuoso, permette di poter brillare e hanno tutti molta premura, dai coach al reparto trucco – parrucco – costumi che si affeziona al percorso di ognuno. Sono stati due mesi che ricorderò sempre con gioia e affetto. Un pochino sicuramente mi mancherà Tale e Quale, quindi non vedere più persone che facevano parte della mia quotidianità come per me Cinzia la truccatrice, Daniela la parrucchiera. Ha vinto tutta la mia squadra e non solo il singolo.
Com’è andata con la prova trucco ogni settimana?
Ogni tanto Cinzia mi liberava per 10 minuti, così avevo modo di riprendermi un attimo. Erano tre giorni di trucco durante la settimana: arrivavo il lunedì a fare il primo provino di trucco e poi si aspettava il giovedì per la prova generale e poi il venerdì trucco per la puntata.
Qual è stato l’artista più complicato da imitare?
Al Bano, infatti il trucco era tantissimo con cinque ore. Per la voce, quindi per la questione vocale mi sono stupito, infatti mai avrei pensato di avvicinarmi così tanto all’interpretazione vocali. Con il mio vocal coach siamo riusciti a beccare anche delle sfumature di passaggi, di piccole legature, di vibrati che fanno parte di un certo canto di maniera che non mi appartiene.
Hai ricevuto i complimenti da alcuni personaggi che hai imitato?
Tiziano Ferro, Francesco Sarcina e Al Bano si sono fatti sentire per vie traverse, mi sono arrivati i loro complimenti indirettamente. Con Giuliano Sangiorgi invece ci conosciamo personalmente e subito dopo l’esibizione c’è stato uno scambio di messaggi, lui ci ha tenuto a farmi i suoi complimenti.
Chi avresti voluto imitare e non c’è stata la possibilità?
Mi sarebbe piaciuto Billie Joe Armstrong dei Green Day che io adoro, è il mio idolo. L’ho avuto nelle orecchie per tutta la mia adolescenza ed oltre, non smetto mai di consumare i loro dischi. Mi sarebbe piaciuto essere lui per una sera.
Come nasce invece il nuovo singolo Numeri?
“Numeri” è una canzone che ho scritto in un momento in cui era tanto che non scrivevo più. Venivo fuori da un periodo in cui si era sedimentato tanto pensiero intorno alla mia musica, alla mia identità artistica. Avevo dentro qualcosa che necessitava di uscire e c’era bisogno di quella scintilla che avrebbe dato il via al rubinetto creativo. “Numeri” è stata la canzone che ha fatto da apripista a tutti gli altri brani che verranno più avanti. La canzone parla del mio senso di inadeguatezza all’interno di questo ambiente musicale così strano, così inquinato dai numeri. L’ago della bilancia pende troppo sui numeri. In base ai follower si stima il valore di un artista. Questa cosa può andare bene fino ad un certo punto, perché il focus è la qualità, il messaggio. Mi sembra tutto un po’ fuffa.
Uscirà un disco?
Sì, e il filo conduttore sarà l’onesta di aver espresso tutti i concetti senza bugie, senza retorica. Credo questa volta di essermi aperto totalmente, in modo trasparente. Oggi mi sento più libero di fare quello che mi va. Se non ottengo risultati strizzando l’occhio alle tendenze, allora faccio quello che mi passa per la testa. Chi ha capito quello che sto cercando di fare secondo me sarà ancora più orgoglioso perché riconoscerà nelle canzoni tanta trasparenza. Arriverà un altro singolo a dicembre, poi l’uscita del disco con una focus track sarà a gennaio o febbraio.
Quindi proprio in periodo sanremese. Ti sei proposto ad Amadeus?
No comment.
Tu hai vinto Sanremo Giovani in un periodo complicato come quello del Covid: forse hai scelto l’edizione sbagliata per partecipare?
Non credo alla storia del destino. Penso che le cose avvengano nel momento giusto. Quello era il mio momento per giocarmela, non ho niente da rimproverarmi anche perché alla fine ho vinto. Si poteva credere di più nel progetto, ma non da parte mia. Bisognava darmi un altro po’ di fiducia per dare il via ad un progetto che meritava molto di più di quello che ha raccolto finora. Sono sicuro che mi prenderò determinate soddisfazioni perché agisco secondo un pensiero positivo. Sarà che sono Sagittario, non conosco la negatività. I direttori artistici passano, ma io resto.
Cosa consigli a chi è nella rosa di Sanremo Giovani?
Consiglio di prendersi meno sul serio. Io avrei voluto una persona che mi dicesse questo, quindi di godermela, di divertirmi e di non credere che tutti questi riflettori significhino davvero qualcosa. Si tratta di una luce che ti illumina, ma non è lì per te, quindi gioca ma non ti ci abituare troppo perché le cose cambiano velocemente.
Cosa pensi invece del caso Morgan?
Sono d’accordo con Morgan. Lui sta dicendo una grande verità. Se fosse rimasta la persona autorevole di una volta e non si fosse fatto fregare dal sistema di cui parla gli darebbero più ascolto. Si tratta di una situazione che imploderà perché stiamo attraversando un periodo storico di superficialità e prima o poi la gente si stancherà e cercherà di ascoltare musica reale. La musica prima di tutto è arte, non commercio. Sposo totalmente le parole di Morgan, ha uscite del ca**o, ma le sue parole sono autorevoli e condivisibili. Chi non condivide le sue opinioni è un corrotto. Morgan viene deriso e mi dispiace. Una persona lucida ed integra, non si è disunito, volendo parafrasare Sorrentino ed io nemmeno mi voglio disunire.
Dove ti vedremo nei prossimi mesi?
Ho intenzione di cominciare a suonare tanto in giro con date nei piccoli club. Vorrei andare a prendermi il pubblico in maniera più capillare.