Con un gesto coraggioso e carico di significato contro la violenza di genere, Fiorella Mannoia, cambia le parole del brano Quello che le donne non dicono. Decide di rielaborare la storia delle sue stesse parole attraverso una delle sue canzoni più famose e amate, uscita nel 1987, trasformandola in un potente grido di denuncia ed emancipazione.
Fiorella Mannoia contro la violenza di genere: cambia il testo di “Quello che le donne non dicono”
Fiorella Mannoia ha riscritto definitivamente il testo del brano presentato al Festival di Sanremo nel 1987: Quello che le donne non dicono. L’artista ha spiegato i motivi della scelt durante un’intervista a La Repubblica:
“È un brano a cui sono molto legata scritto da Enrico Ruggeri e da Luigi Schiavone e che ho portato a Sanremo nel lontano 1987, ma ho deciso di cambiare il finale perché era giusto. Dicevo sempre ‘Ti diremo ancora un altro sì’, ma non è mica vero. La cantavo e pensavo che non è mica detto, perché danno per scontato che dobbiamo dire un sì? Potrebbe essere un forse, o un no”.
Ecco quindi la modifica del testo della canzone, nella sua parte finale:
“Ma non saremo stanche, neanche quando ti diremo ancora un altro no”.
Fiorella Mannoia e l’educazione al consenso, l’impegno contro la violenza di genere
Il tutto risuona con più rilevanza, adesso che parliamo di educazione all’affettività, ma anche al consenso, in merito alle interazioni sociali e ai rapporti sessuali. Vicende come il caso dell’omicidio di Giulia Cecchettin hanno scatenato un’onda mediatica che ha visto diversi esponenti politici parlare di patriarcato e forte sessismo che permea la nostra società.
E’ noto al pubblico quanto Fiorella Mannoia sia attualmente impegnata in questioni sociali che riguardano proprio la violenza di genere, tanto che collabora con la fondazione Una Nessuna Centomila.
Puoi approfondire il tema con i libri sulla violenza sulle donne e scoprire cos’è l’educazione al consenso.