Billie Jean King è uno dei personaggi più iconici nel mondo dello sport, dove ha lottato apertamente le discriminazioni contro le donne.

Tennis, la leggendaria Billie Jean King compie 80 anni

Billie Jean King nel corso della propria vita ha senza dubbio fatto la differenza, sia in ambito sportivo che in quello civile. L’ex tennista americana proprio oggi ha tagliato un altro traguardo importante, visto che ha raggiunto l’età di 80 anni. Billie Jean Moffit, questo il suo cognome originario, è nata il 22 novembre 1943 a Long Beach, nella California del Sud. L’americana salì alle luci della ribalta nel 1961, quando ad appena 17 anni vinse il doppio nel torneo di Wimbledon. Fu proprio quello l’inizio di una carriera straordinaria, culminata nelle sei affermazioni nel singolare del torneo inglese.

Billie Jean King però vanta ben dodici titoli Slam, visto che ha conquistato anche in quattro occasioni gli US Open nonché un Roland Garros e un Australian Open. Un conto aggiornato dai sedici titoli vinti nel doppio e dagli undici nel doppio misto. Nel 1971 l’americana fu la prima a guadagnare oltre 100 mila dollari come premio in denaro ma la sua battaglia a favore delle donne era già iniziata. Nel 1968 la tennista vinse il suo terzo Wimbledon, vincendo un premio in denaro pari a 750 sterline. Una cifra quasi tre volte inferiore rispetto a quella ottenuta da Rod Laver, giocatore che trionfò nel torneo maschile.

Billie Jean King e la battaglia dei sessi: nel 1973 sconfitte Bobby Riggs

Le disparità fra uomini e donne la indignarono a tal punto che nel 1970 Billie Jean organizzato un tour professionistico femminile. Quella fu ovviamente una decisione storica, visto che il suo torneo nel 1973 divenne l’attuale WTA Tour. Sempre nel corso della stessa stagione, Billie Jean minacciò di boicottare gli US Open, che decisero finalmente di parificare i premi in denaro. Sempre cinquant’anni fa, l’americana vinse il match che passò alla ribalta come la battaglia dei sessi. Nel 1973 infatti Billie Jean King giocò un match di esibizione contro Bobby Riggs, per dimostrare come le tenniste potessero competere anche contro gli uomini.

L’evento venne seguito da 30mila persone nell’impianto di Houston oltre che da ben 90milioni di telespettatori, che assistettero al successo della trentenne. Una partita da cui nel 2017 è stato tratto il film “La Battaglia dei sessi”, con protagonisti Emma Stone e Steve Carell. Ed è proprio Billie Jean che oggi dà il nome all’equivalente della Coppa Davis femminile, dove l’Italia nel 2023 si è arresa solo in finale. Una decisione presa nel 2020, al fine di premiare la sua dedizione e il suo impegno sportivo e civile. L’ex tennista è entrata nella cultura di massa come un simbolo per le donne ma anche come una fonte d’ispirazione.

Che cosa fa adesso Billie Jean King? Tutte le attività dell’ex tennista

Nel 1977 il cantante britannico Elton John compose Philadelphia Freedom, un vero e proprio tributo a Billie Jean King. Nel 1981 l’americana, sposatasi sedici anni prima con Lawrence King, dichiarò pubblicamente la propria omosessualità. Dopo il ritiro avvenuto nel 1983 quattro anni dopo ottenne il divorzio dal marito e cominciò a lottare contro le discriminazioni e i tabù che impediscono ancora coming out nello sport. Successivamente, Billie Jean si è legata all’ex tennista Ilana Kloss che ha spostato nel 2018. Nel 2012 il Presidente degli Stati Uniti Barak Obama decise di sceglierla per rappresentare il proprio Paese durante la cerimonia di apertura dei Giochi invernali di Sochi.

E adesso i rappresentanti del Congresso americano hanno presentato la proposta di assegnazione della medaglia d’oro, una delle più alte onorificenze civili del Paese. L’annuncio potrebbe esser dato anche entro il 2023 e intanto Billie Jean King si gode le proprie attività senza interrompere le battaglie civili. L’ex tennista è attualmente azionista del Los Angeles Dodgers, franchigia della Major League Baseball. Allo stesso tempo è parte integrante dell’Angel City FC, club calcistico femminile. Billie Jean King però sostiene attivamente anche la PWHL, lega professionistica di hockey femminile, nonché la Women’s Sports Foundation di cui è fondatrice.