Il governo ha presentato oggi, 22 novembre 2023, il protocollo di prevenzione contro la violenza sulle donne. Un progetto che punta, nelle intenzioni, a imprimere un cambiamento culturale nella società italiana e che, per questo motivo, vede la collaborazione dei ministeri dell’Istruzione, della natalità e pari opportunità e della Cultura.

Violenza sulle donne, il ministro Valditara sul protocollo presentato in Senato: “Progetto nelle scuole per dire basta a cultura machista”

Una questione culturale che necessita di prevenzione e cambiamenti strutturali, prima di diventare, come troppo spesso accaduto, una questione giuridica, dopo l’ennesima violenza subita da una donna. Come Giulia Cecchettin, dalla cui tragica vicenda si è sollevata, più forte che mai, l’urgenza di una riflessione concreta sul tema da parte della politica.

È da questa premessa che è nato il protocollo per la prevenzione della violenza sulle donne, sviluppato dalla collaborazione dei titolari di quei ministeri che, più degli altri, possono intervenire per un simile obiettivo:

  • ministero dell’Istruzione e del merito, presieduto da Giuseppe Valditara
  • ministero per la natalità e le pari opportunità, presieduto da Eugenia Roccella
  • ministero della Cultura, presieduto da Gennaro Sangiuliano

Dopo i ripetuti appelli del mondo culturale italiano, i tre hanno firmato, oggi, un protocollo di prevenzione volto a introdurre una serie di misure che, nelle loro intenzioni, puntano a imprimere proprio quel cambiamento di mentalità necessario per prevenire vicende come quelle della Cecchettin.

Il momento della firma del protocollo da parte dei tre ministri.

Il ministro Valditara ha preso la parola per illustrare in modo chiaro come agirà il suo ministero, sottolineando come l’obiettivo sia quello di “dire ‘basta’ in modo drastico a residui di cultura maschilista e machista che ancora inquinano il nostro Paese“.

Il primo passo da compiere per sradicare tale cultura, dichiara il ministro dell’Istruzione, trova il suo luogo di elezione proprio nelle scuole.

“È inaccettabile che la donna debba subire quotidianamente vessazioni, umiliazioni, violenze, sino ad arrivare ai tragici fatti di questi giorni. Da qui l’idea di creare nelle scuole dei gruppi di discussione su questi temi, perché credo sia il modo migliore per far emergere i problemi ed, eventualmente, superarli”.

Il ministro Valditara presenta obiettivi e misure del protocollo di prevenzione.

Roccella: “Necessario riconoscere il rispetto per la libertà femminile”

Ha preso, poi, la parola, la ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità Eugenia Roccella.

Per la ministra collaborazione, anche con l’opposizione, è essenziale per giungere a quel cambiamento culturale necessario che il protocollo si propone di incentivare. Così come è fondamentale far partire questo percorso dai giovani.

“Il protocollo serve per diffondere, soprattutto tra i giovani, i valori del rispetto reciproco, a partire ovviamente dalle relazioni tra i sessi. Vogliamo far acquisire a studentesse e studenti gli strumenti per riconoscere la discriminazione e la violenza“.

In particolare, la Roccella vede fondamentale quello che definisce un “nuovo protagonismo maschile“, sottolineando come il primo cambiamento debba partire proprio da loro.

“Il patriarcato esiste, eccome se esiste. Ci sono nuove forme di oppressione patriarcale contro cui bisogna lottare e su questo dobbiamo coinvolgere soprattutto gli uomini. Perché da loro deve partire la consapevolezza nel modificare, nel loro rapporto con le donne, il rispetto per la libertà femminile”.

Sangiuliano: “Finanziamenti ai film che si occupano del tema”

Infine, è toccato al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano indicare le iniziative verso cui può muoversi il panorama culturale italiano per intervenire su questi argomenti, nella consapevolezza che “la cultura è un antidoto formidabile contro ogni forma di violenza“.

Misure di incentivo ad aprire il più possibile gli spazi di discussione e confronto, innanzitutto, come la prima da lui illustrata e riguardante il Festival del Cinema di Venezia.

“L’intenzione è che i migliori prodotti audiovisivi che verranno realizzati dalle studentesse e dagli studenti possano accedere al Festival di Venezia. Il direttore Barbera si è dichiarato entusiasta all’idea di dedicare uno spazio a questo tema, facendo crescere una forte sensibilità”.

Parlare di cultura e, nello specifico, di cinema significa parlare di industria e, dunque, finanziamenti e investimenti. Ecco, allora, che la seconda misura punta a creare un incentivo per le opere che affrontino il tema della violenza di genere, collegandolo ai fondi statali per film e opere audiovisive.

“Film e prodotti audiovisivi che si occupano di questo tema dalla prospettiva delle donne e del rispetto delle donne, avranno un punteggio superiore nei criteri con cui si accede ai finanziamenti pubblici“.

Conte (M5S) al governo: “Questione non governativa, disponibili a confronto”

Sulla questione si muovono anche le opposizioni, con il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, che si rivolge al governo chiedendo un’apertura del dibattito su una questione, sottolinea, che “ci riguarda tutti“.

“Siamo disponibili a sederci a un tavolo per un confronto, perché credo che questo non possa essere ridotto a un tema di maggioranza o di opposizione. Noi su questo tema siamo pronti a dare il nostro contributo per un pacchetto educativo di misure. Il nostro è un appello e speriamo che il governo non lo lasci cadere“.