Manifestazione del Partito democratico oggi, 22 novembre, a Montecitorio contro la violenza di genere. In risposta al progetto pilota proposto dal ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, i dem chiedono una autentica battaglia contro il patriarcato, “battaglia culturale” come la definisce l’ex presidente della Camera Laura Boldrini. Una legge che istituisca corsi di educazione affettiva e sessuale permanenti nelle scuole. Ma c’è spazio anche per tornare sulle polemiche relative all’individuazione di Alessandro Amadori quale consulente del governo sul tema.

Flash mob dei parlamentari Pd a Montecitorio contro la violenza di genere e la cultura patriarcale

Queste, nell’intervista raccolta dall’inviato di Tag24 Michele Lilla, le parole di Laura Boldrini (lo scorso luglio protagonista di un’altra manifestazione di questo tipo, in quell’occasione contro le molestie):

Basta cultura patriarcale, perché è questa alla base della sopraffazione e della violenza. La “legge del padre” che vuole tutti gli altri soggetti chiamati ad adattarsi alle sue esigenze. Dobbiamo condurre una battaglia culturale. Ci sono le leggi contro la violenza, ma non bastano. Bisogna cominciare nelle scuole, con l’educazione affettiva, alla parità e alla sessualità. Spero che la destra se ne accorga, questa è un’urgenza. Non si può più rimandare.

Ma, da come continua la parlamentare democratica, tale confronto culturale dovrà partire anzitutto in Parlamento:

Nell’ultimo dibattito alla Camera abbiamo sentito definizioni terribili, agghiaccianti, su educazione affettiva e sessuale che denotano tutta l’arretratezza di questa destra. L’Italia è uno di quei pochi Paesi in Europa senza leggi su questa materia. Vogliamo questa legge, non bastano i progettini pilota di Valditara. Vogliamo queste materie a scuola con esperti e che si formino gli insegnati sui temi di cui parlare ai nostri ragazzi e ragazze. Questi ultimi non possono andare sui siti porno a informarsi.

Provenzano: “L’Italia non può restare indietro”; Furfaro: “Pessima la collaborazione di Amadori”

Il deputato Giuseppe Provenzano parla della necessità di adeguarsi ad altri Paesi sul tema:

Siamo qui in tanti, noi colleghi uomini del partito, per dire che l’emergenza femminicidi e la cultura patriarcale di cui è figlia riguarda noi uomini. Ci interroga come individui nel dovere di imparare e reimparare ad amare per poterlo insegnare ai nostri figli. Abbiamo la responsabilità di dare una risposta anche alle nuove generazioni e siamo qui per dire che l’Italia non può restare indietro nell’educazione affettiva nelle scuole e al rispetto. È importante che il progetto vada in porto.

Pur accusato di aver espresso posizioni misogine, il professor Amadori resta consulente del governo su queste materie. Così Marco Furfaro:

Si tratta di una collaborazione pessima con una figura che porta avanti concetti antistorici e antiscientifici. Qui non dobbiamo parlare della violenza delle donne contro gli uomini, bensì porre l’accento sul patriarcato come ha fatto la sorella di Giulia Cecchettin, Elena. Tutti noi produciamo quello schema, anche i non violenti, e deve allora essere combattuto dalla società, non certo avvalendosi di persone che scrivono cose indicibili.