Il presidente del CONI, Giovanni Malagò, è tornato a parlare della pista Milano-Cortina in vista delle Olimpiadi 2026 e non solo. Malagò ha infatti anche commentato la Tregua Olimpica presentata dal Governo francese con l’IOC, l’IPC e il comitato organizzatore dei Giochi di Parigi 2024 all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. In precedenza, però, il presidente del Coni aveva anche parlato del “calvario” che si sta portando avanti riguardo le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. Inoltre ha nuovamente commentato la possibilità di utilizzare la pista da bob di Cesana: con il solito problema che non si tratta di una pista working ma existing. Il presidente della fondazione Milano-Cortina, quindi, ha criticato anche le istituzioni e la politica su questo fatto dicendo che da tempo non c’è una riunione a Palazzo Chigi.
Tregua Olimpica, le parole di Malagò
In una nota, il presidente del Coni, Malagò, ha dichiarato di avere grande apprezzamento per la Tregua Olimpica richiesta dal Governo francese. Questo tipo di usanza è nata nella lontana Grecia nel 776 A.C. Serviva, infatti, per mettere fine alle guerre che c’erano in quel momento a favore di un periodo di sport. Ora il Governo francese lo ha ripresentato e Giovanni Malagò ha detto in una nota:
“La risoluzione della Tregua Olimpica rappresenta da sempre un momento chiave nel percorso che conduce ai Giochi. E mai come in questo periodo in cui la comunità internazionale è chiamata a confrontarsi con nuovi scenari particolarmente complessi. A nome del comitato organizzatore dei giochi olimpici e paralimpici di Milano-Cortina 2026 esprimo pertanto grande apprezzamento per il progetto della tregua olimpica presentata dal governo francese, in collaborazione con l’IOC, l’IPC e il comitato organizzatore dei Giochi di Paris 2024 all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite“.
Sulla collaborazione con la Francia in vista, il presidente del Coni, ha quindi aggiunto:
“La stretta collaborazione tra le rappresentanze diplomatiche di Italia e Francia sul tema – ha aggiunto Malagò – conferma, anche in vista dei Giochi di Milano Cortina 2026, l’impegno comune per la promozione attiva della Tregua Olimpica nel periodo in cui i Giochi si svolgeranno in Europa. Come comitato organizzatore di Milano Cortina – ha continuato il presidente del Coni – 2026 ci prepariamo a raccogliere il testimone dai Giochi di Parigi 2024 e a confermare l’impegno della nostra comunità nazionale e sportiva a favore della pace in linea con gli auspici promossi dall’intera Unione Europea”.
Milano-Cortina, Malagò: “Un calvario”
Nella giornata del 21 novembre, inoltre, il presidente del CONI aveva anche parlato nuovamente delle Olimpiadi Milano-Cortina e della pista di bob. Le sue parole nella conferenza stampa a Palazzo H dopo la Giunta:
“Non mi sono pentito di aver portato in Italia le Olimpiadi di Milano: non si può parlare di fallimento dell’organizzazione. Sono convinto che sarà la miglior Olimpiade di sempre. Questo è un Paese che fa e costruisce nuovi impianti solo in occasione di grandi eventi: è un calvario”.
Poi sulla pista da bob e il luogo che potrebbe essere Cesana ha aggiunto e precisato:
“La pista di Cesana non è working ma existing, qualcuno del Governo quindi deve scrivere su carta che Cesana sarà working al 100%. Inoltre deve avere garanzie tecniche e finanziarie. Solo a quel punto potrò andare al Cio per dirgli che Cesana è diventata anche working”.
Infine è arrivata anche una critica alle istituzioni e la mancata riunione a Palazzo Chigi che non è convocata da tempo, nonostante sia stata richiesta. Riguardo la pista, quindi, il presidente della fondazione Milano-Cortina ha detto:
“La pista è diventato il caso dei casi perché qualcuno, soprattutto la politica, dice che è uno scandalo e che dobbiamo rimanere in Italia. Sono ormai passati cinque mesi e non è ancora stata convocata la cabina di regia a Palazzo Chigi. C’è inoltre la deadline del 6 dicembre quando si riunirà anche la Fondazione”.