La Cina invita alla “calma” e alla “moderazione” la Corea del Nord e tutte le parti in causa dopo che Pyongyang ha concluso con successo l’invio in orbita del suo satellite spia. Un trionfo per il leader Kim Jong-un, che però ha ricevuto dure condanne da parte di Usa, Corea del Sud e Giappone.

Oggi sulla questione si è espressa anche Pechino, attraverso le parole della portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning.

Tutte le parti interessate dovrebbero mantenere la calma ed esercitare la moderazione, guardare direttamente al cuore del problema, aderire alla direzione generale di una soluzione politica e fare di più per contribuire ad allentare le tensioni.

L’avvertimento della Cina in merito al satellite spia di Pyongyang: ecco cosa è accaduto in Corea del Nord e dintorni

La Corea del Nord aveva già tentato il lancio del satellite spia in altre due occasioni: l’ultima, in particolare, risale a maggio scorso. I due tentativi precedenti erano però falliti.

Questa volta, però, la manovra orchestrata da Kim è andata a buon fine. Secondo il sistema di allerta giapponese, il missile avrebbe sorvolato l’Oceano Pacifico intorno alle 23 di ieri, martedì 21 novembre, ora locale. Per gli abitanti di Okinawa è scattato l’allarme aereo, poi revocato dopo pochi minuti.

In precedenza, Tokyo aveva rivelato di aver ricevuto una segnalazione dalla Nordcorea in merito al lancio del razzo. Ciononostante, la procedura sarebbe entrata in scena prima del previsto, destando le preoccupazioni del Paese del Sol levante.

Secondo i militari sudcoreani, citati dalla Yonhap, il lancio è avvenuto intorno alle 22:43 ora locale. Il satellite spia sarebbe partito dalla zona di Tongchang-ri, sulla costa nordoccidentale nordcoreana in direzione sud.

Pyongyang ha riferito di avere lanciato il razzo alle 22:42 ora locale, sotto la supervisione di Kim Jong-un. E così, il satellite Malligyong-1 si trova adesso in orbita. Ma per il Paese in Asia orientale sembra solo l’inizio. Le autorità hanno fatto sapere che, dopo il successo della missione, l’obiettivo è ora quello di “lanciare diversi satelliti di ricognizione aggiuntivi in un breve periodo di tempo”.

L’ipotesi di un’assistenza russa e la condanna dell’Onu: “Lancio contrario alle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza”

Al terzo tentativo, dunque, la messa in orbita del satellite spia sembra andata in porto. L’ennesimo atto belligerante di Kim, che nelle scorse settimane ha anche introdotto le armi nucleari in Costituzione.

In questo successo, però, potrebbe esserci lo zampino della Russia. Indiscrezioni ipotizzano che gli ultimi colloqui tra il leader nordcoreano e Vladimir Putin siano stati decisivi per un’assistenza tecnologica di Mosca a Pyongyang. In cambio, il Nord potrebbe aver offerto attrezzature militari e munizioni da impiegare nell’invasione dell’Ucraina.

Dal canto suo, il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha condannato duramente l’operazione.

Qualsiasi lancio da parte della Corea del Nord che utilizzi la tecnologia dei missili balistici è contrario alle pertinenti risoluzioni del Consiglio di Sicurezza.

La Corea del Sud, invece, ha annunciato la parziale sospensione di un accordo militare del 2018 con il Nord. Ciò comporterà la ripresa delle operazioni di sorveglianza lungo il confine.

La procedura prevede che il Ministero della Difesa avvisi la Corea del Nord, ma poiché le linee di comunicazione sono state interrotte il dicastero si limiterà ad annunciarlo.