Quale sia il motivo solo il tempo lo dirà, sta di fatto che le parole del ct dell’Argentina Lionel Scaloni su un suo possibile addio sono state un vero e proprio fulmine a ciel sereno. Tutto successo dopo un Classicissimo contro il Brasile ad alta tensione, dove il risultato (1-0 per l’Albiceleste) è passato in secondo piano a causa degli scontri tra forze dell’ordine e ultras argentini prima del fischio d’inizio, arrivato 27 minuti dopo data la protesta della squadra di Leo Messi che si era ritirata negli spogliatoi per protesta.
Alla fine il match si è giocato ma Scaloni non ha esultato alla fine. Il perchè lo si è capito subito dopo in conferenza stampa.
Argentina, i dubbi del ct Scaloni che medita l’addio: “Devo pensare”
Tutto è successo in una manciata di minuti. L’Argentina che vince, la squadra che festeggia. In seguito la conferenza post partita. Il ct Scaloni arriva in sala stampa, ma è serissimo, come se la sua squadra avesse perso invece che vinto. Tempo pochi istanti ed ecco che l’ex Lazio è un fiume in piena.
“Dobbiamo fermare il pallone e cominciare a riflettere” esordisce così Scaloni, con lo sguardo che si ferma per un attimo nel vuoto. Poi riprende: “Ho tante cose a cui pensare in questo momento. Questi giocatori hanno dato tanto allo staff tecnico e devo riflettere molto su cosa farò. Non è un addio né altro, ma ho bisogno di riflettere perché l’asticella è molto alta ed è difficile continuare continuare a vincere”.
Un lavoro importante quello di Scaloni, che oltre al Mondiale ha portato anche alla vittoria della Coppa America, i due trofei più ambiti dall’Argentina. Di più non può esserci secondo Scaloni, specie quando tutto questo arriva da un gruppo che ha raggiunto obiettivi grazie ad un gioco corale uscito fuori grazie alla voglia di fare gruppo come una famiglia, e Scaloni questo lo ribadisce: “Questi ragazzi rendono tutto difficile, quindi è tempo di pensarci questa volta. Lo dirò più tardi al presidente e ai giocatori. Questa Nazionale ha bisogno di un allenatore che abbia tutte le energie possibili e che stia bene”.
I perchè di un possibile addio
Ripetersi è difficile, specie se si è vinto tanto. Scaloni ha fatto questo con l’Argentina. Coppa del Mondo e Coppa America, roba da poter campare di rendita per sempre. Ma Scaloni non è mai stato uno che si accontenta, è sempre stato alla ricerca di nuove sfide.
Ecco perchè sa che probabilmente fare di più con l’Argentina è praticamente difficile, mantenere alta l’attenzione a lungo termine diventa complicato, e Scaloni vorrebbe lasciare un buon ricordo. Ma i giocatori non sono dello stesso avviso, voglio continuare con lui, così come confermato da Nicolas Otamendi (autore del gol vittoria contro il Brasile): “Siamo euforici per aver vinto e festeggiamo, ma ricevere la notizia è stato uno shock. Penso che ci siano cose di cui si debba parlare. Proveremo a parlare con lui e poi vedremo”.
Più fiducioso Cristian Romero: “Speriamo che continui, secondo me ci ripenserà. Almeno lo spero. Cercheremo di convincerlo per continuare tutti insieme. Tra pochi mesi ci sarà la Copa America il mister è una persona molto importante per il gruppo”.
Un altro motivo di questo possibile addio potrebbe essere anche il rapporto non proprio idilliaco con il presidente dell’Afa Claudio Tapia. Nonostante il rinnovo del tecnico fino al 2026 infatti, le parti non viaggerebbero sulla stessa lunghezza d’onda per altre questioni, con problematiche dal punto i vista organizzativo o relative alla Nazionale, puntualmente risolte dallo staff e non dall’Afa.
Un atteggiamento che Scaloni pare non tollerare più, ecco dunque i pensieri che lo affliggono, e la possibilità di addio che non sembra più follia.