Le prime luci dell’alba hanno visto l’operazione della Dda e dei carabinieri contro la Camorra a Napoli, nello specifico a Brusciano. Secondo gli inquirenti, sarebbe la seconda piazza di spaccio dopo quella di Caivano.

Sono 41 le misure cautelari emesse, inclusi 6 divieti di dimora in Campania. Tutte le persone in questione risultano essere affiliate o in stretti rapporti con il clan “Rega-Piacente”, organizzazione che gestiva la piazza di spaccio.

Lo spaccio di droga era gestito attraverso turni rigidamente stabiliti e i pusher erano licenziati nel caso di un mancato rispetto di questi. Non era ammesso, inoltre, nemmeno l’abbandono della postazione.

Si trattava di un sistema ben collaudato ma che soprattutto aveva importanti ripercussioni su chi abitava nella zona del quartiere. I pusher, infatti, sequestravano agli inquilini degli immobili le chiavi dei portoni, così nessuno poteva entrare o uscire senza il permesso degli spacciatori. La compravendita riguardava principalmente marijuana, hashish, crack e cocaina.

Blitz contro spaccio e camorra nel napoletano: fuggito un ricercato

Il blitz ha portato al fermo di quasi tutti i soggetti sottoposti a provvedimento. Uno degli indagati è riuscito a fuggire e al momento risulta ricercato dal nucleo operativo di Castello di Cisterna. Per scappare è stato utilizzato un sistema già noto: le vedette, all’avvistamento di una pattuglia, urlavano “Marco! Marco!” e davano così la possibilità al pusher in zona di fuggire.

Ciascun punto di vendita, infatti, era dotato di ricetrasmittente, fornita e poi restituita al termine di ogni turno. Si tratta di un mezzo fondamentale perché non possono essere rintracciate, cosa che invece avverrebbe nel caso di un telefono cellulare ad esempio.

Il Giudice per le indagini preliminari: “Vendite davanti ai bambini con effetti devastanti sulla formazione culturale”

Il Giudice che ha firmato l’ordinanza per le indagini preliminari ha ribadito come lo spaccio avvenisse anche in presenza di minore, un fatto potenzialmente molto danno per la loro formazione culturale e “delle coscienze”. Un fatto che però non è nuovo: solo pochi giorni fa è stato scoperto lo sfruttamento di un bambino di 9 anni per lo spaccio mentre qualche mese fa è stata ritrovata la cocaina nello zaino di un bambino di 4 anni.

Il Giudice ha poi sottolineato come gran parte delle persone in questione siano state colte mentre commettevano il reato.

“Durante le indagini, sono stati eseguiti numerosi sequestri di sostanze stupefacenti, di ingenti somme di denaro provento dell’attività illecita, nonché arrestate in flagranza di reato 30 persone”.