Israele – Hamas: accordo per il rilascio degli ostaggi, gli aggiornamenti in tempo reale

Israele durante il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha accusato Unicef ​​e UN Women di essersi schierate dalla parte di Hamas e di aver ignorato le sofferenze e i dati forniti loro dal governo israeliano.

Mercoledì l’IDF e lo Shin Bet ha ucciso sei terroristi con un attacco aereo e arrestato 29 persone ricercate in tutta la Cisgiordania, tre dei quali facenti parte di Hamas. 

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato per questa sera una conferenza stampa congiunta con il membro del gabinetto di guerra Benny Gantz e il ministro della Difesa Yoav Gallant nel quartier generale militare del complesso di Kirya a Tel Aviv.

“Nell’accordo tra Israele e Hamas anche l’Italia ha fatto e farà la sua parte”. Lo annuncia il Ministro della Difesa, Guido Crosetto. Abbiamo già mandato una nave militare e siamo pronti ad inviare un ospedale da campo a Gaza.

L’esercito israeliano ha preso il quartier generale di Hamas, nel Nord di Gaza, grazie alla brigata di fanteria Givati. Queste ultime, informa la forza di difesa israeliana, avrebbero fatto irruzione nella struttura, trovando una serie di tunnel e aperture strategiche.

L’agenzia Axios informa che il direttore del Mossad, il servizio di intelligence israeliano, David Barnea, è arrivato a Doha per incontrare il primo ministro del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani. Con lui e altri funzionari discuterà gli ultimi dettagli per il rilascio degli ostaggi.

Come previsto, non passa inosservato l’intervento in videoconferenza di Vladimir Putin al G20: “La situazione in Ucraina è scioccante? Lo è anche lo sterminio dei civili palestinesi”.

Un funzionario israeliano rimasto anonimo riferisce ai media che l’attuale accordo tra Israele e Hamas, circa la liberazione di 50 ostaggi in cambio di 150 prigionieri palestinesi, potrebbe essere replicato entro fine mese.

Il rilascio dei primi ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas inizierà domani. È quanto riferisce il ministro degli Esteri di Israele, Eli Cohen, alla radio militare. Su una domanda in merito al “cessate il fuoco”, Cohen ha tenuto a precisare che Tel Aviv si è impegnata per una pausa. “Cessate il fuoco significa che non questo non sarà ripreso. Noi parliamo di una pausa utile alla liberazione degli ostaggi”.

Intervenendo pubblicamente sulla tregua tra Israele e Hamas, la Guida suprema dell’Iran, Ali Khamenei, ha detto: “Pur non essendo un governo bensì un gruppo combattente, Hamas è riuscito a sconfiggere il regime sionista in grado invece di schierare tutti gli equipaggiamenti”.

Tra i nomi dei 150 detenuti che Israele rilascerà spicca quello della 38enne Asraa Jabas, condannata a 11 anni di detenzione per attentato per mezzo dell’esplosione di una bombola di gas a Gerusalemme. Ci sono anche la 59enne Hanan Barghuti, definita “fiancheggiatrice del terrorismo” che accusa problemi di salute, e la 50enne Atef Jaradat, madre di un attentatore di Hamas. Il più giovane della lista ha 14 anni.

Sebbene non sia intervenuta nei negoziati tra Israele e Hamas, Hezbollah si unirà al cessate il fuoco. Lo dice Al Jazeera riportando fonti dell’organizzazione.

Confermato il raggiungimento dell’accordo: i combattimenti tra Israele e Hamas saranno sospesi da domattina alle 10 e per quattro giorni, saranno rilasciati almeno 50 dei 240 ostaggi rapiti da Hamas e rilasciati anche 150 tra minorenni e donne palestinesi attualmente detenuti nelle carceri israeliane.
Nel frattempo, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, appena rientrato dall’Algeria, dice: “Gaza è e resterà Palestina”, aggiungendo che la creazione dello Stato palestinese sia fondamentale nel processo di pace.

Hamas ha appena annunciato che la tregua con Israele scatterà da domani, 23 novembre, a partire dalle 10. 

Sono notizie incoraggianti quelle che arrivano da Gaza anche per il presidente francese Emmanuel Macron, che sui social ha scritto: “Stiamo lavorando instancabilmente per garantire il rilascio completo degli ostaggi. Nel frattempo, la tregua consente di portare aiuti alla popolazione nella Striscia”.

I parenti degli ostaggi israeliani catturati da Hamas nel corso dell’attacco del 7 ottobre si dicono “molto felici” per il rilascio, ma la loro è una soddisfazione a metà. “Al momento – si legge infatti su una nota del Forum sugli ostaggi – non sappiamo esattamente chi verrà rilasciato e quando”.

“È con grande sollievo che ho appreso dell’accordo tra Israele e Hamas per il rilascio degli ostaggi presi durante il cruento assalto del 7 ottobre”. A dirlo è la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. L’intesa, ha proseguito la premier, “apre anche una pausa umanitaria necessaria”.

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha definito “la prima buona notizia da Gaza da molto tempo” l’accordo di tregua tra Israele e Hamas che dovrà portare al rilascio degli ostaggi. “La Russia e tanti altri Paesi chiedono da tempo il cessate il fuoco, solo tramite il quale si possono costruire soluzioni sostenibili”.

Incontro Hezbollah-Hamas dopo l’accordo con Israele per il rilascio degli ostaggi. A vedersi sono il segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah, e il vice capo dell’Ufficio politico di Hamas, Khalil al-Hayyah, oltre al rappresentante di Hamas in Libano, Osama Hamdan. Lo scrive il quotidiano israeliano Haaretz.

Il Ministero della Giustizia israeliano tramite il proprio sito ufficiale ha pubblicato l’elenco dei 300 prigionieri palestinesi candidati al rilascio nell’ambito dell’accordo sugli ostaggi approvato dal governo. Partono quindi le 24 ore in cui sarà possibile presentare ricorso presso l’Alta Corte.