Emergenza case, immigrazione e una situazione economica difficile: l’Olanda si prepara alle elezioni del 22 novembre 2023 che vedono diversi volti nuovi tra i principali candidati. Fa paura l’estrema destra ma scende in campo l’ ‘antidoto europeista’ Timmermans.
Elezioni in Olanda del 2023: chi sono i ‘protagonisti’
L’era Rutte si chiuderà domani con gli elettori che si recheranno alle urne per il rinnovo della Tweede Kamer (Camera bassa). Diversi volti nuovi in campo per sostituire l’ormai ex primo ministro, con tantissimo timore per una potenziale vittoria -o un buon risultato- dell’estrema destra olandese. Il primo grande nome è quello del centrista Pieter Omtzigt che è riuscito a raccogliere tantissimi consensi grazie al neonato partito ‘Nuovo Contratto Sociale‘. Classe 1974, Omtzigt è deputato da quasi vent’anni e ha un passato nel Cda che ha lasciato due anni fa. I punti forti del programma di Omtzigt sono la riduzione dell’arrivo di migranti nel Paese, una migliore governance e politiche ambientali volte alla riduzione delle emissioni.
Yesilgoz (Vvd): la prima donna alla guida del governo in Olanda?
Classe 1977 e attualmente ministro della Sicurezza e della Giustizia, Dilan Yesilgoz è la leader del Partito popolare per la libertà e la democrazia. Potrebbe essere la prima donna alla guida del governo ed ha come obiettivo il miglioramento della gestione dei flussi migratori nei Paesi Bassi. Da sempre favorevole al libero mercato e attenta alle questioni sociali con approccio liberale, vuole limitare gli aumenti degli affitti, prevede un aumento del salario minimo e ridare un ‘colore’ al proprio partito.
Europeismo contro l’estrema destra: in campo Timmermans per contrastare Wilders
Bruxelles assisterà domani alle elezioni con il fiato sospeso. A far tremare l’Europa e molti cittadini olandesi è l’estremista Geert Wilders, considerato tra i favoriti per la vittoria delle elezioni. Il leader del ‘Partito della Libertà‘ è capace di suscitare l’antipatia di tantissimi olandesi al punto da diventare una delle persone più protette in patria. Alla base di questo odio c’è la sua crociata che va ormai avanti da decenni contro l’Islam e gli immigrati. Spesso si è dimostrato un negazionista della crisi climatica ed intende tagliare tutte le misure per regolare le emissioni assieme ai sussidi al settore culturale.
Sebbene siano passati anni dalla Brexit, Wilders resta fermamente convinto che l’Olanda possa dar vita ad una ‘versione propria’ del referendum: la Nexit. L’abbandono dell’area comunitaria è, secondo il leader populista, il modo migliore per ridare ‘sovranità all’Olanda’. Di recente però il discorso ‘Nexit’ – anche a fronte dei problemi inglesi post-Brexit – è stato quasi del tutto abbandonato a favore di posizioni più moderate. Recentemente la destra populista ha trionfato in Argentina dove il candidato Milei è diventato presidente.
Al populismo antieuropeista la coalizione socialdemocratica risponde con Frans Timmermans che ha rivestito diversi ruoli istituzionali nell’Ue. Il 63enne lo scorso agosto si è dimesso dalla carica di Primo vicepresidente della Commissione Ue e vanta diversi incarichi importanti sia nell’Ue che nel proprio Paese. I sondaggi lo vedono come uno dei possibili vincitori delle legislative.