La qualificazione dell’Italia a Euro 2024 ottenuta contro l’Ucraina è stata una boccata d’ossigeno pura, ma continua a far discutere l’episodio da rigore tra Cristante e Mudryk, dove Marco Ballotta non ha dubbi: “Era rigore per l’Ucraina“.

Al netto di questo, l’ex portiere di Lazio e Inter, in esclusiva a Tag24, ha analizzato quella che è un’Italia a suo dire da “work in progress” ma dove “si vede la mano di Spalletti”.

Italia qualificata tra le polemiche. Ballotta: “Era rigore per l’Ucraina. Ad oggi siamo inferiori rispetto ad altre nazionali”

Mai 0-0 fu più dolce. Serviva passare il turno, non c’era altra strada così come ribadito dal ct Spalletti, che adesso ha sette mesi per preparare la sua creatura in vista di Euro 2024, con Marco Ballotta che ha fiducia nel tecnico di Certaldo.

D: Che Italia ti è sembrata ieri?

R: “La nostra Italia, il livello attuale è questo. L’obiettivo era centrare la qualificazione, ci siamo riusciti, ma Spalletti avrà tanto da lavorare. Vedo però che i giocatori lo stanno seguendo, poi quando hai così poco tempo, quando devi cambiare tanto, alla fine l’importante è il risultato. Ha provato a giocare la sua partita, ma ad oggi siamo questi. Sicuramente cresceremo, oggi va bene così, la mano di Spalletti comincia a vedersi, questa è la cosa più importante”.

D: C’è stata tanta paura?

R: “Probabilmente. Se fai gol è un conto, poi ci sono gli episodi come quello del rigore-non rigore allo scadere che cambia tutto. Se fosse stato concesso sarebbe stato un problemone. È indubbio che di paura ce n’era, l’Italia è una squadra giovane, ma nel secondo tempo il calo c’è stato a causa di questo motivo”.

D: Il rigore c’era?

R: “Per me sì, però diciamo che ci è andata bene. Da come è stata l’azione sembrava tiro dagli undici metri”.

Obiettivo crescita in vista di Euro 2024

L’Italia è riuscita a portare a casa la qualificazione contro l’Ucraina nonostante le polemiche sul rigore non dato, e secondo Ballotta ora arriva il momento del duro lavoro per Spalletti. Sette mesi per portare in Germania una squadra capace di poter tenere testa alle avversarie, con il rischio del girone di ferro.

D: Chi ti sta piacendo in questa Italia spallettiana?

R: “Chiesa, sembra rinato. Alla Juventus è un altro giocatore, in Nazionale è diverso. Ha fatto la sua partita, sta crescendo, si vede che in fiducia, è un giocatore su cui bisogna puntare. Anche Raspadori mi è piaciuto, ha fatto la sua partita, è grintoso, senza dimenticare Buongiorno in difesa, ma bisogna lavorare per affinare i meccanismi. Quando cambi tanto non è facile, certi automatismi non sono ancora perfetti, Spalletti vuole determinate cose. Bisogna stare insieme tanto tempo per acquisire le nozioni del mister”.

D: Rischiamo il girone di ferro. Che Italia ti aspetti all’Europeo?

R: “Parto con il dire che siamo i campioni di Europa in carica, e già all’epoca probabilmente non eravamo la squadra più forte. Ci sono altre cose che possono fare la differenza, ma al momento a livello tecnico siamo inferiori ad altre realtà come la Spagna, Inghilterra o Francia, ma come spesso abbiamo fatto riusciamo a tirare fuori qualcosa in più dal punto di vista caratteriale, e questo conta tanto. Ad oggi non dico che siamo un punto interrogativo, ma bisogna migliorare, anche se tutto può succedere in una competizione di un mese”.

D: Anche Donnarumma sta facendo bene con l’Italia

R: E’ Donnarumma. Se si trova lì da tanto tempo un motivo c’è. Ieri ha salvato il risultato, qualche volta può sbagliare, ma è un portiere di sicuro affidamento. Adesso abbiamo anche qualcuno dietro che gli può dare una mano, nel senso che se manca lui abbiamo portieri che possono sostituirlo tranquillamente, ma Gigio ha qualcosa in più”.