L’ex tennista Flavia Pennetta è intervenuta nella trasmissione “Gli Sportivi Della Domenica” condotta da Arianna Galati e Francesco Acchiardi su Radio Cusano Campus, per parlare di Jannik Sinner e in generale di tennis.
Tennis, Flavia Pennetta: “Sinner presente e futuro”
Flavia Pennetta ha parlato delle grandi prestazioni di Jannik Sinner durante le Atp Finals di Torino: “Il futuro è già bello che presente, ormai Jannik è affermato, ha consapevolezza di sé stesso, delle sue capacità. Quest’anno ha acquisito ancora più sicurezza e questo lo porta a giocare così bene in determinati momenti della partita. Tra tutti i giocatori maschi che abbiamo oggi in Italia, sicuramente il tennis avrà una grossissima rilevanza nello sport italiano dei prossimi anni.
Più appassionati di tennis in Italia da oggi?
I ragazzini giocheranno a tennis dopo le recenti imprese di Sinner? “Queste sono le tipiche cose che succedono in momenti eclatanti -ha affermato Pennetta-. Ricordo quando ho vinto l’US Open io e Francesca (Schiavone, ndr) il Roland Garros, la gente si avvicina quando ci sono le grosse imprese. Il tennis in Italia è considerato molto, ma il primo sport in Italia è sempre il calcio, e quando il tennis prende il posto del calcio in prima pagina, quello fa sì che scatti una voglia di sport, di tennis, in tutto il mondo. Sono giorni che Jannik è in prima pagina, è bello per lui, per il suo team, avere un riscontro del genere il morale te lo fa andare alle stelle. Lui comunque, devo essere sincera , non credo si soffermi molto su queste cose, non è il tipo che va alla ricerca di cosa scrivono su di lui, anzi non gliene può fregare di meno”.
Rimpianto Berrettini?
C’è un po’ di rimpianto per il percorso di Berrettini, indipendentemente dagli infortuni? “Credo di no -ha dichiarato Pennetta-, credo che nessun giocatore fondamentalmente abbia dei rimpianti. Puoi averli perché hai perso delle partite che avresti dovuto vincere, ma sono cose talmente piccole rispetto alla carriera di un atleta, che io credo che ogni atleta si debba concentrare su se stesso e su quello che può fare, senza mettersi a paragone con gli altri. Questa è una cosa che fa molto bene Jannik, a lui non importa la carriera di X o Y, lui va per la sua strada e la sua carriera, scrivendo la sua storia, tutto il resto per lui è un plus e io credo che questa sia una mentalità vincente. Si tende sempre a mettere a paragone questo con quello, la carriera di uno rispetto alla carriera dell’altro, quando alla fine ognuno dà, io credo, il massimo di quello che può esprimere”.