Femminicidi in Europa, qual è la situazione attuale? Dove si verificano maggiormente le violenze contro le donne? Quali sono i paesi a più alto tasso di cultura patriarcale, nei quali c’è meno parità di genere? Vediamo cosa dicono le statistiche, a che punto è l’Italia nel rispetto dei diritti femminili e quali sono le prospettive future.

Femminicidi in Europa

I dati sui femminicidi in Europa non sono affatto confortanti. Secondo le statistiche infatti le violenze che culminano troppo spesso con una morte sono in aumento. Ogni anno questo fenomeno drammatico si verifica, spesso in ambito domestico, e coinvolge, secondo Eurostat,  più di 6500 donne che vengono uccise dai partner attuali o da ex fidanzati e coniugi. Ma la situazione mostrata potrebbe non essere del tutto corrispondente alla realtà. Si stima infatti che i numeri possano essere superiori rispetto a quanto dichiarato.

Perchè in base alle varie leggi dei rispettivi paesi, non tutti certificano i dati delle morti come “femminicidio”. Inoltre restano ogni anno moltissimi casi sommersi, di omicidi catalogati come casualità, e soprattutto di violenze che non vengono denunciate e mai scoperte. I primati, relativi al totale  degli abitanti, appartengono a Lituania ed Estonia.

Mentre la Germania resta sopra la media con il numero più altro rispetto alla popolazione e relativo agli omicidi compiuti sulle donne, con 225 casi avvenuti solo nel 2020. Il paese meno a rischio invece, secondo le statistiche, sarebbe la Grecia, seguita dalla Svezia.

La situazione in Italia

L’Italia, rispetto alla triste classifica europea per numero di femminicidi resta in una posizione abbastanza favorevole rispetto al numero di abitanti. Questo però non significa che la situazione, soprattutto alla luce dei recenti fatti di cronaca, non rappresenti un’emergenza da affrontare. Il numero mostrato è infatti preoccupante, specialmente per l’alta percentuale in assoluto di donne tra tutti gli omicidi. Che nella maggior parte dei casi sono stati compiuti in ambito familiare o affettivo.

Si tratta di 125 vittime di sesso femminile su 319 delitti in totale. Quindi circa il 39% degli episodi nel nostro paese è commesso nei confronti di una donna. Ed un altro grave problema riguarda la bassa percentuale, rispetto ad altri paesi del Nord Europa, di vittime che denunciano i comportamenti violenti, abusi e atteggiamenti persecutori, per paura di non trovare abbastanza ascolto e per mancanza di fiducia nelle istituzioni. Con una maggiore tutela delle vittime, si può infatti intervenire in alcuni casi prevenendo il femminicidio, perchè troppo spesso questo avviene al culmine di situazioni già segnalate in precedenza.

In quali paesi prevale di più la cultura patriarcale

La cultura patriarcale è spesso alla base della violenza contro le donne e del femminicidio. Un atteggiamento che purtroppo è diffuso, non solo in Italia, ma anche in altri paesi nei quali prevale il tradizionale ruolo di leadership affidato agli uomini, e di conseguenza si garantiscono meno diritti e meno parità di genere, non solo come comportamento sociale ma anche per quanto riguarda la legge.

Per monitorare a che punto è la lotta contro questo tipo di cultura si può ricorrere all’analisi della condizione femminile nei vari Paesi europei. Dai dati emerge che sono in pochissimi casi, specialmente in Scandinavia, si raggiunge a pieno regime una parità legislativa per l’uguaglianza di genere. L’Italia nella classifica europea è al 30esimo posto e in quella mondiale WEF raggiunge solamente la 79esima posizione nel rapporto di gender gap report.

Diritti delle donne, la classifica europea

Nonostante i continui sforzi da parte del Parlamento Europeo nella promozione dei diritti delle donne, della lotta alla violenza e della parità di genere, molti paesi in Europa risultano ancora arretrati. In particolare nel settore delle leggi contro gli abusi domestici e della prevenzione dei femminicidi ma non solo. C’è ancora un grande divario tra uomini e donne anche in campo lavorativo e sociale.

Attualmente solo la Spagna ha una chiara normativa contro la violenza di genere. Mentre i paesi scandinavi sono avanzati per quanto riguarda la velocità dei processi giudiziari, in Italia, la lentezza delle procedure porta spesso le vittime a non denunciare. Nell‘indice globale di sicurezza e tutela femminile infatti il nostro paese è al 14esimo posto con un punteggio di 63 punti rispetto alla media europea dei 68.