Alla prima giornata del Football Summit a Roma è intervenuto anche il Chief Financial Officer dell’Inter, Alessandro Antonello. “Uomo dei conti” dei nerazzurri dal 2015, sta aiutando il club della famiglia Zhang ad affrontare non solo le sfide sportive che Serie A e Champions League presentano, ma anche le difficoltà economiche che la proprietà cinese si trova ad affrontare.
Nel 2024 scadranno i termini dei prestiti concessi da Oaktree ed il presidente Steven Zhang sta cercando di ristrutturare le modalità di pagamento. Un nuovo stadio potrebbe aiutare in tal senso, ma in Italia queste cose, si sa, vanno per le lunghe. L’Inter è in prima fila, perché le discussioni con il sindaco di Milano Giuseppe Sala non hanno ancora portato a nulla.
L’ipotesi Rezzano sembra la più forte sul tavolo, ma sono state ancora prese decisioni. Il Ceo dell’Inter ha quindi detto: “Dopo quattro anni di parole dobbiamo andare avanti”.
Il CEO dell’Inter Antonello: “Inter-Juve sfida scudetto? E’ presto per dirlo. Serve un nuovo stadio per ridurre il gap con i club esteri”
Il CEO dell’Inter Alessandro Antonello ha brevemente parlato riguardo il nuovo stadio che l’Inter (e forse anche il Milan) vorrebbero costruire. Dopo molti tentativi di trovare una quadra con il sindaco di Milano Sala e con i comitati del quartiere San Siro, nerazzurri e rossoneri sarebbero orientati a trasferirsi nell’hinterland milanese per costruire un nuovo impianto.
In questi quattro anni abbiamo lavorato duramente per finalizzare un progetto per far sì che Inter e Milan potessero giocare a Milano e a San Siro. Chiaramente in questi quattro anni abbiamo dato spazio a tutti gli interventi dell’amministrazione comunale che ha chiesto modifiche al nostro progetto: oggi ci troviamo di fronte a quello che potrebbe diventare un ostacolo insormontabile che è il vincolo al secondo anello.
Le parole di Antonello sono ferme e allo stesso tempo tradiscono l’impazienza di un club che non riesce a programmare il proprio futuro su un asset tanto strategico come lo stadio.
Ripeto, la volontà dei club era di perseguire un progetto importante nella città di Milano: se questo non è possibile, noi non possiamo fermarci e abbiamo una competizione nei confronti dei grandi club europei che non ci permette di rimanere indietro e quindi dobbiamo cercare di trovare soluzioni alternative“.
Un’ultima battura Antonello la riserva al prossimo Juventus-Inter, il derby d’Italia in programma il 26 novembre all’Allianz Stadium. Presto per definirla “sfida scudetto“, ma gara capace di interessare un pubblico più ampio e non legato solo ai tifosi italiani:
“Inter-Juve vale sempre e ha una visibilità internazionale significativa. E’ chiaro che con i valori sportivi che rappresenta oggi l’Italia nei confronti dei diritti televisivi inglesi il valore economico è chiaramente inferiore. Da un punto di vista di appeal, della partita in sé, ritengo che sia uno dei match più apprezzati a livello mondiale. E’ per presto per dire che è una sfida scudetto“.
“La nuova Champions porterà più ricavi grazie alla collaborazione UEFA-Eca. Io e Marotta vogliamo la stabilità finanziaria dell’Inter”
L’intervento di Antonello al Football Summit non ha riguardato solo l’Inter, ma anche lo stato più generale del calcio italiano. Da anni questo si muove in un contesto segnato da debiti, poca attrattività verso i giocatori esteri e forte concorrenza da parte di Premier League inglese e Saudi Pro League (il campionato arabo dove gioca Cristiano Ronaldo):
La Serie A riesce ad essere attrattiva anche perché negli ultimi anni hanno vinto diverse squadre il campionato. Dobbiamo evitare una spartizione verticale sempre per gli stessi dei diritti televisivi. Là Premier League ha dei valori molto alti per i diritti televisivi e ora si è affacciato un nuovo competitor come l’Arabia Saudita. Nei prossimi anni la Saudi Pro League dobbiamo considerare che scalerà le classifiche delle leghe mondiali. Un competitor con risorse illimitate che ha anche aiutato i club ad entrare in possesso di liquidità ma che potrebbe sul lungo termine mettere pressione alle squadre europee.
Quello che abbiamo visto negli ultimi anni è che tutte le leghe europee hanno cercato di dare uno scossone, Fifa e Uefa hanno collaborato in maniera stretta discutendo ad esempio sul calendario internazionale. La prossima Champions avrà un aumento dei ricavi anche grazie al fatto che i club dell’Eca si sono seduti a tavola con la UEFA.
La finale di Champions, persa lo scorso giugno contro il Manchester City, ha aiutato l’Inter ad intercettare nuovi fan sparsi per il mondo. Molto passa ormai per i social ed il club nerazzurro, per Antonello, può vantare ottimi numeri in tal senso. Insieme a Beppe Marotta, amministratore delegato, il CEO cerca di coniugare competitività sportiva con sostenibilità economica:
Come club abbiamo sempre voluto declinare le due dimensioni, la massima competitività sportiva coniugata con una stabilità finanziaria. Questo è stato lo sforzo mio e di Beppe Marotta con il supporto della proprietà. I successi in campo e fuori non sono improvvisati, il nostro percorso è iniziato nel 2016. Volevamo riportare i successi nell’ambito sportivo lavorando anche con una strategia mirata ad ampliare la nostra fanbase e audience. Abbiamo 400 milioni di tifosi nel mondo da seguire e stimolare. Uno dei passaggi chiave è stato lanciare la nostra Inter House con il successivo fan engagement. Abbiamo creato 55 mila contenuti per 5 miliardi di impression. Questo per dire che riteniamo il digitale fondamentale nel nostro percorso.
Questo percorso è culminato con l’evento più visto al mondo come il SuperBowl per cui la finale di Champions è stato un amplificatore fondamentale per raggiungere i risultati finanziari. Noi eravamo 45esimi nel ranking UEFA e ora siamo ottavi con 50 milioni di follower. Il nostro fatturato oggi supera i 420 milioni di euro.