Ci sono calciatori hanno scritto la storia, guadagnandosi affetto e rispetto giorno dopo giorno. Salvatore bagni è uno di questi, un combattente, un simbolo. L’esperienza più importante della sua carriera è stata quella vissuta con la maglia del Napoli. Accanto a Diego Armando Maradona ha passato anni d’oro, vincendo il primo storico scudetto per gli azzurri e conquistando così un posto anche in Nazionale. L’unico rammarico, probabilmente, è quello di non aver preso parte al campionato del mondo del 1983. È infatti dall’anno successivo che diventa una presenza fissa nel centrocampo degli azzurri. Per commentare Ucraina-Italia, la Nazionale di Spalletti e la qualificazione a Euro 2024, Bagni è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Tag24.

Ucraina-Italia vale il pass per Euro 2024, Bagni commenta a Tag24

Una gara sofferta, ma giocata su ritmi alti, come non si vedeva da un po’ di tempo. L’Italia contro l’Ucraina ha lanciato segnali importanti, ha dimostrato di essere in crescita e soprattutto ha strappato il pass valido per i prossimi Europei che si disputeranno in Germania nel 2024. Sul campo neutro di Leverkusen non era semplice e il contatto finale tra Cristante e Mudryk all’interno dell’area azzurra rischiava di compromettere tutto il lavoro fatto dal nuovo CT Spalletti. Alla fine il match termina 0 a 0, con l’Italia qualificata. Per commentare Ucraina-Italia, le scelte arbitrali, la Nazionale di Spalletti in previsione di Euro 2024, Bagni, ex centrocampista che ha vestito la maglia azzurra, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Tag24.

Partiamo dalle note positive, l’Italia si qualifica per Euro 2024 pareggiando con l’Ucraina. Ieri sera la Nazionale ha scacciato definitivamente i fantasmi del passato?

Gli spareggi ci avrebbero dato un gran fastidio e per fortuna li abbiamo evitati questa volta. Detto questo però abbiamo assolutamente meritato ieri sera. A parte l’episodio sul finale, io ho visto una bella Italia. Una squadra veloce, che muove rapidamente il pallone, con l’inserimento dei centrocampisti e con tanto gioco sulle fasce, capace di liberare nell’uno contro uno i due esterni, ieri Zaniolo e Chiesa. Insomma inizia a prendere forma l’Italia di Spalletti e a me contro l’Ucraina son piaciuti moltissimo. Poi è ovvio che il rischio di compromettere tutto con quel mancato rigore c’è stato, ma il risultato lo abbiamo meritato e anzi, meritavamo anche di vincere. Gli azzurri hanno avuto tante occasioni, purtroppo non sfruttate al massimo, ma il gioco c’è stato”.

A proposito del rigore, su quell’episodio non manca la polemica. Secondo te era fallo?

“Beh secondo me era più rigore che no. Per fortuna nostra, l’arbitro e il Var hanno deciso diversamente, ma il rischio è stato enorme. Penso che almeno il dubbio gli sarebbe dovuto venire, magari doveva andarlo a rivedere. Il contatto c’è stato, ma ci è andata bene. Non avremmo meritato di certo una sconfitta, anche perché per me è stata la miglior partita da quando c’è Spalletti sulla panchina. Si vedono tanti miglioramenti e questa ora è una squadra in cui ognuno sa quello che deve fare. Sarebbe stata una beffa davvero, ma l’ingenuità è stata pesante. È stata in generale una bella partita”.

In tre soste quindi si comincia già a vedere la mano di Spalletti?

“Direi proprio di sì. Le similitudini con il Napoli le vediamo dagli inserimenti dei centrocampisti e dall’importanza che viene data agli esterni d’attacco. Chiesa è stato devastante. Per portare i giocatori all’uno contro uno devi far sì che le squadre avversarie si stringano per liberare i laterali e ieri sera si è visto parecchie volte. La mano del CT si vede anche nell’intensità del gioco e nel muovere velocemente la palla. Non c’è mai stata staticità, ma sempre ritmi altissimi. Questa Italia è tanta roba e sono sicuro che migliorerà ancora con il tempo che adesso ha a disposizione. Faremo una gran bella figura ai prossimi Europei. È ovvio che ci sono le corazzate che conosciamo: l’Inghilterra l’abbiamo vista, ma anche la Germania e la Francia. Siamo sempre alle solite, ma noi siamo una squadra difficile da battere. Son convinto che con qualche mese davanti ce la giocheremo con tutti”.

Tornerà nel giro della Nazionale anche Ciro Immobile?

“Per tutto quello che ha fatto, non solo nella Lazio, lo meriterebbe eccome. È ovvio che ora Spalletti ha anche delle alternative, diverse tra loro. C’è quella più forte fisicamente, con Scamacca, che è anche molto tecnico e c’è poi la possibilità Raspadori. Io spero però che Immobile possa tornare sui suoi livelli perché importantissimo per la Nazionale, poi sarà il CT a decidere volta per volta chi far giocare. Penso che in questa seconda parte del campionato, Ciro segnerà ancora tanto nella Lazio e non solo. L’importante in ogni caso è avere alternative valide”.