Almeno “cinque o sei” agguati orchestrati dalla Russia per assassinare Volodymyr Zelensky, sventati dai servizi segreti ucraini. A denunciare la situazione è lo stesso leader di Kiev, che sottolinea come Mosca stia pianificando di rovesciarlo entro la fine dell’anno.
Il capo dello Stato ucraino si è confidato in un’intervista al tabloid britannico The Sun. Ne ha parlato ieri, lunedì 20 novembre, in occasione della visita a Kiev dell’amministratore delegato della Fox Corporation Lachlan Murdoch e di alcuni cronisti.
Secondo la testimonianza di Zelensky, il primo tentativo di ucciderlo risalirebbe al primo giorno dell’invasione, il 24 febbraio 2022. Un’imboscata che, a detta sua, ha causato il panico.
Zelensky svela gli agguati della Russia per ucciderlo: “Ormai ho perso il conto dei tentativi”
Le sue guardie del corpo erano intervenute per fortificare l’ufficio del presidente con barricate improvvisate e pezzi di compensato. I suoi collaboratori più stretti si erano armati di fucili e giubbotti antiproiettile. Uno di loro disse che l’ufficio sembrava un “manicomio”.
Passati quasi due anni, Zelensky ribadisce come la Russia voglia ancora “fortemente” rovesciarlo. Nel frattempo di tentativi ce ne sono stati una dozzina, tanto che il presidente ucraino afferma ormai di aver “perso il conto”. Sarebbe persino a conoscenza del nome in codice della missione per spodestarlo, denominata “Maidan 3”, la cui scadenza è alla fine del 2023.
Dal canto suo, però, il leader ucraino non intende stare a guardare. Anzi, non esclude addirittura di poter passare al contrattacco, cercando di far uccidere a sua volta Vladimir Putin.
Questa è la guerra e l’Ucraina ha tutto il diritto di difendere la sua terra.
Il portavoce del Cremlino Peskov replica a Zelensky: “Vuole uccidere Putin? Non ce la farà”
La risposta del Cremlino su quest’ultimo punto non è tardata: attraverso il portavoce Dmitry Peskov, la Russia avverte l’Ucraina che “non ce la farà” a uccidere Vladimir Putin. A riprendere le parole dell’addetto stampa dello zar è l’agenzia Interfax.
Se ricordate, dall’Ucraina hanno minacciato verbalmente Putin a vari livelli e molte volte. Siamo perfettamente consapevoli di questo, ma non ci riusciranno. Non abbiamo dubbi che tutti gli obiettivi dell’operazione speciale verranno raggiunti.
Nel frattempo, il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel si è recato in Ucraina per una visita lampo a Kiev. In agenda c’era un incontro con Volodymyr Zelensky e la partecipazione ad una cerimonia commemorativa ucraina. Poi l’incontro con la presidente moldava Maia Sandu, sempre a Kiev.
Michel è al quinto viaggio in Ucraina dallo scoppio del conflitto. Si parlerà ancora, secondo indiscrezioni, del processo di adesione all’Unione Europea, con i leader Ue chiamati a decidere se dare il loro nulla osta all’apertura dei negoziati a dicembre.
Michel: “Il prossimo Consiglio Ue sarà difficile”
Ai giornalisti internazionali, Michel ha dichiarato di essere “qui per mostrare il grande sostegno dell’Ue all’Ucraina”.
Il prossimo Consiglio Europeo sarà difficile, il rapporto della Commissione sull’allargamento non è bianco o nero, ha delle sfumature, e io sono rimasto sorpreso per il rapporto ulteriore di marzo: lavoro per un Consiglio di successo ma a volte il fallimento è parte del processo dell’Ue, non è un mistero che alcuni Paesi sono cauti sull’allargamento.