Minuto di silenzio, ma solo in teoria. Perché stamani per Giulia Cecchettin, la ragazza di 22 anni brutalmente massacrata e uccisa, uno degli ultimi anelli di una lunga catena di sangue, tanti suoi coetanei (e non) hanno battuto le mani, cantato, battuto i piedi,… Tutto pur di far sentire il bisogno di una inversione di marcia anzitutto culturale. Si è trasformato così il minuto di silenzio proclamato in tutte le scuole italiane.

Un minuto di rumore anziché di silenzio per Giulia Cecchettin, una voce per dire Basta

E non solo scuole. Sul profilo X del suo blog, Nomfup, il senatore del Pd Filippo Sensi ha mostrato il rumore in Senato, a Palazzo Giustiniani, di studenti e studentesse, nel corso di un’iniziativa della Commissione contro il femminicidio.

Nelle aule, nei corridoi, diciamo no a un silenzio assordante. Bruciamo tutto. Fate rumore con ciò che potete.

Questo lo slogan dei giovani che si sono opposti alla proposta del ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara. Chiasso anziché quiete. Ministro che il silenzio l’ha invece rispettato assieme ai ragazzi dell’Istituto Comprensivo 46 “Scialoja Cortese” di Napoli.

UdS polemica nei confronti del ministro Valditara

Non possiamo accettare che momenti come questo siano affrontati con il silenzio. Vogliamo invece che in tutte le scuole ci siano momenti di confronto e formazione relativamente all’educazione sessuale, al consenso, all’affettività e alle emozioni a partire dalle attivazioni proposte dagli studenti.

A dirlo è la coordinatrice nazionale dell’Unione degli Studenti, l’associazione sindacale degli alunni delle scuole superiori, Bianca Chiesa. E sempre l’UdS denuncia:

Per il progetto “Educare alle relazioni“, che il ministro dice di aver redatto assieme alle associazioni studentesche (e che sarà presentato domani, ndr), noi non siamo stati interpellati.

Oggi, su queste pagine, riportiamo di un altro femminicidio. C’è bisogno di altro rumore.