Decred è uno dei primi progetti nati al fine di ripercorrere le orme di Bitcoin. La sua nascita risale al 2013, mentre il lancio della mainnet è avvenuto tre anni più tardi, grazie alla collaborazione instaurata con Company 0, società guidata da Jake Jokom-Piatt.
Per lo sviluppo del progetto è stato copiato in larga parte il codice di Bitcoin, apportando però alcune modifiche di non poca importanza. Andiamo quindi a vedere più da vicino cosa sia Decred e cosa si proponga all’atto pratico.
Decred: di cosa si tratta?
Decred è una blockchain sorta sulla scia di Bitcoin, tanto da copiarne in parte il codice, ma proponendosi di spingere in particolare sul fronte della riservatezza, tanto da essere indicata spesso all’interno delle privacy coin. Per farlo implementa CoinShuffle++, un protocollo di mixaggio che permette di creare transazioni Decred CoinJoin, in cui gli indirizzi di output sono criptati.
Se il codice è in buona parte quello di BTC, ci sono però alcune modifiche da sottolineare, tese a migliorarne le prestazioni. Tra di esse il dimezzamento del tempo di blocco a 5 minuti, contro i 10 necessari alla blockchain creata da Satoshi Nakamoto, il regolamento delle difficoltà di mining posto a 12 ore, contro le due settimane di Bitcoin e la divisione delle ricompense tra minatori, staker e servizio di tesoreria, contro il 100% previsto dall’icona crypto a favore dei miners.
Altra differenza notevole è poi quella relativa al meccanismo di consenso, con l’adozione di un ibrido che mette insieme Proof-of-Stake e Proof-of-Work. In questo caso, coloro che eseguono i calcoli necessari per l’aggiunta dei blocchi alla catena ricevono il 60% della ricompensa, contro il 30% spettante a coloro che mettono in staking i token nativi DCR per poter prendere parte al processo di convalida delle transazioni e ai processi di governo della blockchain. Il restante 10% va invece al servizio di tesoreria che impiega i fondi per lo sviluppo della rete.
In questo sistema, occorre sottolineare una sorta di Parlamento interno, denominato Politeia. Al suo interno avvengono le discussioni conseguenti a proposte di modifica, cercando di dare una base effettiva alle istanze di democrazia finanziaria su cui sono nate le criptovalute.
Decred Vanguard
Negli ultimi mesi, Decred è tornato a far parlare di sé per il varo di Decred Vanguard. Si tratta in pratica di un programma teso a far conoscere il progetto più di quanto non lo sia ora. Per riuscirci sono state messe in campo una serie di iniziative social, a partire dalla creazione di contenuti da pubblicare su X, Reddit e YouTube, oppure sui forum di discussione online in cui si dibatte di innovazione finanziaria.
Gli obiettivi indicati dal programma prevedono la promozione delle caratteristiche di Decred, un impulso alla sua adozione e la pubblicizzazione degli strumenti che lo compongono. Sono anche previsti incentivi di carattere economico, ovvero un premio mensile di 100 dollari, riservato ai migliori tre utenti di Vanguard, uno stipendio mensile di analogo livello e 2mila dollari per chi avanzi idee ritenute di interesse per lo sviluppo della rete. Un modo efficace di raccogliere una comunità sempre più numerosa e coesa, a beneficio di Decred.
Le prospettive per il futuro
Nel corso degli ultimi mesi Decred ha mostrato notevole dinamismo. A Vanguard ha infatti aggiunto alcune modifiche tecniche che sembrano prefigurare un ambiente sempre più accogliente e in grado di prospettare opportunità agli utenti. Con in più livelli di privacy che sono sempre molto graditi da chi fa trading di criptovalute.
Proprio per questo alcuni analisti si sono spinti a prevedere una notevole crescita del progetto, anche per il suo evidente legame con Bitcoin. Alla luce dell’effetto traino che promette il quarto halving di BTC, non sembra un’ipotesi azzardata.