Cosa vuol dire Catcalling? Il catcalling, una parola derivante dalla fusione di “cat” (gatto) e “calling” (chiamare), rappresenta un tipo di molestia verbale prevalentemente rivolta alle donne mentre si trovano per strada.
Cosa vuol dire Catcalling?
Con il termine catcalling ci si riferisce a:
- commenti indesiderati,
- gesti invadenti,
- fischi,
- proposte sessuali fatte in luoghi pubblici.
L’aumento di questo fenomeno ha un impatto significativo sulle donne, limitando la loro libertà di movimento e scelta nell’abbigliamento.
Le molestie di strada non si limitano esclusivamente a commenti a sfondo sessuale, ma possono comprendere anche insulti omofobici, transfobici e altri commenti discriminatori legati a etnia, religione, classe sociale o disabilità.
Quando nasce il termine catcalling?
Secondo l’Accademia della Crusca, il termine “catcalling” ha assunto il suo attuale significato a partire dal 1956, sebbene nel Settecento indicasse principalmente l’atto di fischiare gli artisti indesiderati durante le rappresentazioni teatrali o il suono di disapprovazione in generale.
Com’è punito il catcalling?
Alcuni Paesi hanno adottato leggi per contrastare questo comportamento molesto: il governo francese ha varato una legge nel 2018 che sanziona il catcalling nelle strade e sui mezzi pubblici con multe fino a 750 euro, oltre a sanzioni più severe per comportamenti aggressivi. In Perù, leggi contro tali pratiche sono in vigore dal marzo 2015, mentre negli Stati Uniti, l’Illinois ha normative che riguardano le molestie di strada.
Anche se in diversi paesi vengono adottate misure punitive contro il catcalling, in Italia non esiste una legge specifica per punire questo tipo di molestia verbale.
Perché se ne parla?
Nel nostro Paese sono tante le personalità del mondo dello spettacolo e della cultura che hanno parlato del catcalling, come Aurora Ramazzotti che nel 2021 pubblicò un post su Instagram accendendo un grande dibattito sul tema.
Spesso si tende a minimizzare il fenomeno del catcalling, etichettandolo come semplici complimenti privi di intenti molesti. Tuttavia, sia le parole che i gesti associati a questo comportamento, nella maggior parte dei casi, non sono graditi e rivelano un marcato sexismo. Quando un uomo fischia o rivolge battute esplicite a una donna per strada, non si tratta affatto di un complimento; al contrario, viene spesso percepito come un’aggressione psicologica, provocando disagio e stress alla persona coinvolta.