A Pesaro Urbino, più nello specifico a Fano, si è verificato l’ennesimo caso di femminicidio. La vittima è Rita Talamelli, 66 anni, strangolata dal marito 70enne, Angelo Sfuggiti. Entrambi erano molto noti nel paese per essere gli ex titolari di una pizzeria del posto. L’uomo ha poi tentato il suicidio ingerendo una dose elevata di barbiturici, ma ora appare fuori pericolo.

Fano, omicidio e tentato suicidio: l’uomo è ora ricoverato ma non in pericolo di vita

A fare la macabra scoperta è stato uno dei figli della coppia, rientrato nella casa di famiglia. La chiamata ai soccorsi è stata tempestiva ma riguardo la donna, gli uomini del 118 non hanno potuto far altro che costatarne il decesso.

L’uomo è stato invece portato all’ospedale Santa Croce, è ricoverato al momento ma non si trova in pericolo di vita. Ancora oscuri i motivi del gesto, anche se alcuni indizi lasciano presupporre a motivazioni legate ai problemi di salute della donna, di natura psichiatrica.

Si tratta del femminicidio numero 106 dall’inizio dell’anno

Il conteggio relativo al numero dei femminicidi in Italia non cessa mai di aggiornarsi: è di questa notte la notizia del 106esimo. L’ennesimo più uno di un problema che è sociale ed educativo prima di tutto. L’esplosione di rabbia è stata unanime dopo la notizia della morte di Giulia Cecchettin. Dopo l’elaborazione del dolore e del lutto, è necessario fare passi avanti per tentare di prevenire e arginare un fenomeno che è diventato piaga sociale.

Tanti i contributi sentiti sul tema, soprattutto nelle ultime ore. Tra queste si ritrova quello di Elisa Ercoli, presidentessa di Differenza Donna, che racconta le origini dello slogan “figli del patriarcato“, così tanto (correttamente) utilizzato in questi giorni.

“Si tratta di uno slogan nato negli anni Settanta, quando le donne hanno scoperto che i responsabili di violenze non sono malati psichiatrici. Si tratta dei cosiddetti uomini normali senza alcuna patologia esplicita. Come Turetta. Maschi abituati sin da piccoli a godere del privilegio di un surplus di potere all’interno di relazioni intime. La violenza contro le donne è qualcosa di sistemico, attraversa tutti i ceti sociali e tutte le società.”