Preciso, talentuoso, determinato, con un palmarès da fare invidia e senza grosso bisogno di presentazioni. Michele Pirro è un pilota professionista affermato, con una lunga lista di risultati importanti alle spalle. Vincitore del Campionato Europeo Velocità classe 125 GP nel 2004, all’età di 18 anni e nove volte Campione Italiano, dal 2013 è collaudatore Ducati. Per commentare il GP del Qatar, la vittoria di Di Giannantonio e la stagione di Bagnaia, Pirro, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Di Giannantonio davanti a Bagnaia al GP del Qatar, Pirro a Tag24
È andato in scena ieri, in contemporanea con la Finals di Sinner contro Djokovic, il diciannovesimo e penultimo round del mondiale di MotoGP. Fabio Di Giannantonio conquista a sorpresa la vittoria nella gara del Gran Premio del Qatar, beffando nel finale Francesco Bagnaia. Una gara perfetta, sul tracciato di Losail, per il pilota romano che conquista la vetta del podio e apre il dibattito sul futuro. Al momento infatti Diggia non ha una moto per il prossimo anno, ma nelle ultime sfide ha dimostrato tanto, con grandi prestazioni, e adesso aspetta una chiamata. A un passo dal titolo invece Pecco, scattato dalla seconda fila e praticamente al comando per tutta la corsa, ma che nulla ha potuto sull’attacco finale del collega italiano. Per commentare il GP del Qatar, la vittoria di Di Giannantonio e il momento di Bagnaia, Pirro, ex pilota e collaudatore Ducati, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
La Ducati si conferma un’eccellenza italiana che sta dominando il mondiale. Che momento è per la MotoGP?
“Stiamo andando molto bene e ora speriamo di completare l’opera. Chiaramente io lavoro per Ducati e ora che le Ducati sono protagoniste per noi non può che andare molto bene. È un po’ di tempo che siamo lì davanti e un podio tutto italiano fa sempre piacere. Siamo tutti molto contenti e io che sono un veterano della Ducati sono orgoglioso e soddisfatto. Negli ultimi anni abbiamo fatto un gran lavoro e adesso iniziamo a raccoglierne i frutti”.
Nell’ultimo periodo Bagnaia è maturato tantissimo, dove può arrivare?
“Pecco ha raggiunto la consapevolezza lo scorso anno. nella stagione precedente era arrivato secondo e si era giocato il mondiale fino alla fine, poi un anno fa lo ha vinto e quest’anno è partito ancora più forte. Non è stato e non sarà mai facile, ma è maturato, è veloce, è super competitivo e la moto fa il suo”.
A chi deve stare più attento?
“Quest’anno se l’è giocata con Martìn che è un pilota fortissimo. Bezzecchi purtroppo è stato sfortunato nell’ultima parte di stagione e questo ha influito sul suo rendimento e sui suoi risultati. Per il prossimo anno invece cambieranno un po’ di cose e Marquez tornerà in corsa. In ogni stagione ci sono situazioni diverse. Dovremo capire quanto miglioreranno gli altri, dal punto di vista tecnico, rispetto a noi. Noi possiamo sapere e conoscere il nostro lavoro, ma quello degli altri non possiamo saperlo”.
Ieri più che la giornata di Bagnaia però, è stata la giornata di Di Giannantonio. Cosa ci dobbiamo aspettare, visto che per ora rischia di rimanere senza moto?
“Penso che abbia dimostrato di meritarsi la MotoGP e spero che di questo si tenga conto. È vero che si deve dare spazio ai giovani, ma se c’è una Ducati libera secondo me è giusto dare un’opportunità e far fare un altro ano a un ragazzo che ha dimostrato di essere in grande crescita, soprattutto nell’ultimo periodo. Non vedo sinceramente tutta questa fretta di mettere un diciottenne su una MotoGP, mi riferisco ovviamente ad Aldeguer. Alla fine è vero che ha talento e sarà un futuro campione, ma non vedo perché accelerare così i tempi. Ne abbiamo visti tanti arrivare di corsa, e poi costretti a tornare indietro abituandosi un’altra volta a categorie più basse. È giusto dare un’ulteriore opportunità invece a Di Giannantonio, che ieri ha vinto la gara e che ultimamente è sempre stato nei top 7 o 8. Non è certo uno che non va”.
Gli appassionati di MotoGP sono sempre alla ricerca dell’erede di Valentino Rossi, che ne pensa?
“Non ci sarà nessuno come Valentino Rossi. Ogni storia è a sé e quella di Vale è stata speciale. Non avrebbe senso cercare una copia, sarebbe una brutta copia. Valentino è unico e lo sarà sempre, non solo per gli italiani ma per il mondo dello sport in generale. Gli altri piloti sono talentuosissimi e velocissimi, faranno la loro storia e la loro carriera senza fare paragoni. Non sarebbe bello, anche perché erano altri tempi e il mondo era diverso. È giusto che questi ragazzi facciano la loro strada, sono comunque forti. Valentino è quello che ha portato in alto il motociclismo, che lo ha fatto conoscere a tante persone e di questo gli va dato atto. Lui è stato il primo, il pioniere, ma l’importante è che il talento in Italia ci sia”.