Da inizio anno, i femminicidi in Italia sono stati 102; 53 di queste donne sono state strappate alla vita per mano dei loro ex partner per una media, ricordata anche dalla premier Meloni, di una donna uccisa ogni tre giorni.
L’ondata di indignazione sollevata dalla brutale uccisione di Giulia Cecchettin, la 22enne di Vigonovo uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta riaccende così i riflettori su un tema che avrebbe bisogno di essere illuminato e soprattutto combattuto 365 giorni l’anno con uno sforzo continuo della società affinché la violenza di genere – che affonda le sue radici nella cultura patriarcale e maschilista – sia definitivamente debellata.
Sforzo, questo, oggi richiesto a gran voce anche dal sindaco di Terni e coordinatore nazionale di Alternativa Popolare, Stefano Bandecchi.
Femminicidi, Bandecchi (AP): “Per combattere la violenza di genere serve rafforzare il comparto Giustizia e mettere le Procure in condizione di lavorare”
Rendere giustizia a Giulia Cecchettin – e a tutte le altre vittime dei femminicidi cui il Paese ha assistito in questi anni – richiede, secondo Stefano Bandecchi, la messa in campo di scelte efficaci e rapide.
Non volendo limitare la solidarietà a parole vacue, troppo dense di un “dovremmo fare” che puntualmente viene disatteso, il sindaco di Terni rilancia oggi una serie di soluzioni concrete per combattere e debellare la violenza di genere.
Il riferimento di Bandecchi è, innanzitutto, alla piena e «improrogabile» attuazione del Codice rosso e all’inasprimento delle pene per chi si macchia di simili reati.
Affinché queste leggi siano però efficaci serve, secondo il coordinatore nazionale di Alternativa Popolare, che si mettano «le Procure in condizione di dare pienamente attuazione alle misure a contrasto della violenza di genere».
Un esempio pratico, in questo senso, è per Bandecchi la necessità di «confermare le nuove assunzioni legate all’Ufficio del processo e dare attuazione al Pnrr per rafforzare il comparto Giustizia». Troppo spesso, infatti, le vittime denunciano ma rimangono «inascoltate, con esiti fatali visibili a tutti».
Bandecchi (AP): “Tutta la società deve affrontare il problema della violenza di genere. Serve un cambiamento totale”
Le misure politico-amministrative individuate da Stefano Bandecchi non avranno tuttavia nessun effetto – come specifica lui stesso – se «non accompagnate da una vera e propria rivoluzione culturale».
Secondo il sindaco di Terni, infatti, «alla base di ogni episodio di violenza di genere c’è un problema culturale che tutta la società è chiamata ad affrontare».
Per questa ragione Bandecchi richiama alla necessità di «una revisione totale del sistema sociale» non mancando, peraltro, una severa critica nei confronti dei modelli educativi attualmente vigenti. Troppi genitori, secondo il segretario di AP, tendono a proteggere sempre e ad ogni costo i propri figli, giustificandoli ogni oltre ragionevole comprensione.
Femminicidi, Bandecchi: “Il contrasto alla violenza parte dalle scuole. Ai ragazzi occorre insegnare che nella vita esiste la sconfitta”
Il sindaco di Terni fa, poi, proprio l’appello rilanciato da più forze politiche – oltre che dalle associazioni che si occupano di lotta alla violenza contro le donne – affinché si promuovano corsi di educazione all’affettività e all’educazione sessuale.
Con grande pragmatismo, infatti, Bandecchi invita a «superare quei tabù ancora presenti nella nostra società», con persone che preferiscono che le scuole non insegnino l’educazione sessuale ai propri figli (lasciandoli però in balia dell’informazione distorta e inesatta dei social network).
Il primo muro da buttare giù, secondo il segretario di AP, è poi l’idea trasmessa ai giovani per cui «non ci può essere sconfitta», nella vita e in amore, quando è invece fondamentale imparare ad elaborare serenamente un amore finito o non corrisposto.
Lotta ai femminicidi, Bandecchi: “Sia condotta con lucidità e non sull’onda del sensazionalismo. Il dibattito non si attivi solo dopo le tragedie”
La lotta ai femminicidi non può essere tuttavia condotta, nell’opinione di Bandecchi, con irrazionalità. Con grande lucidità, infatti, il sindaco di Terni invita le istituzioni a prendere decisioni «ponderate e calibrate» e non sull’onda dell’emotività e del sensazionalismo.
Secondo Bandecchi, infatti,
“Sono tantissime le donne vittime di violenza: per questo non devono essere soltanto occasioni come queste ad attivare dibattito e impegno. Serve una costanza di pensiero e una coscienza collettiva nuova che metta radici a prescindere dai fatti di cronaca”.
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