Denunciata per lesioni aggravate dopo una lite nel bagno di una discoteca a Firenze: protagonista Katherine Alvarez Vasquez, 35 anni, mamma della piccola Kata. A denunciare la donna una sua connazionale di 21 anni.

La giovane vittima ha dichiarato di essere stata aggredita con un corpo contundente: l’arma le avrebbe provocato cinque ferite al volto, tra la guancia e la parte superiore della testa. Trasportata in ambulanza al pronto soccorso dell’ospedale di Careggi, se l’è cavata con 18 punti di sutura e ha ricevuto una prognosi di 20 giorni.

Ancora da chiarire la causa del litigio tra le due donne, mentre gli agenti di polizia intervenuti sul posto non hanno ancora rinvenuto la presunta arma. L’ipotesi di chi indaga è che possa trattarsi di un coltello, vista l’entità delle ferite riportate dalla 21enne.

Firenze, denunciata la mamma di Kata: la difesa della donna

Dal canto suo, la madre di Kata avrebbe spiegato agli inquirenti di essere stata aggredita a sua volta, e di avere dunque agito per difesa.

Secondo le prime indagini, la causa del violento diverbio sarebbe legata a rancori pregressi tra le due donne. Non si tratta dei primi guai con la giustizia dei membri della famiglia della bambina peruviana di 5 anni scomparsa il 10 giugno dall’ex hotel Astor a Firenze.

Pochi giorni fa, infatti, le forze dell’ordine hanno inchiodato il padre di Kata, Miguel Angel Romero Chicclo, mentre compieva un furto con destrezza. Alcune telecamere di videosorveglianza lo hanno ripreso mentre rubava lo smartphone ad una turista.

Dal canto suo la signora Katherine, devastata dalla scomparsa della sua bambina, ha tentato più volte il suicidio, l’ultima volta meno di dieci giorni fa.

A che punto sono le ricerche di Kata

La piccola Kataleya Alvarez, nota a tutti come Kata, è scomparsa ormai più di cinque mesi fa. La procura di Firenze e i carabinieri indagano per sequestro di persona a scopo di estorsione.

Gli inquirenti, tuttavia, continuano a brancolare nel buio. Gli ultimi sviluppi sono legati alle conclusioni delle rogatorie col Perù, terra di origine della famiglia. Nessuna delle 14 persone ascoltate in videoconferenza ha fornito informazioni utili.

Nelle ultime settimane si sono susseguite nuove perquisizioni ed esami genetici sul materiale presente nell’hotel Astor: tutte indagini senza successo. Nessuna traccia biologica di Kata sarebbe emersa dagli accertamenti.