Soprannominato ‘braccio d’oro’, per il suo grande talento e il suo tocco perfetto, Paolo Bertolucci ha scritto una pagina importante nella storia del tennis italiani. 12 finali disputate, 6 titoli in singolare portati a casa, e risultati incredibili anche nel doppio. In coppia con Andriano Panatta, ha fatto sognare l’Italia intera ed era considerato uno dei maggiori talenti mai espressi dal tennis nostrano. Insieme hanno conquistato 12 titoli, su 19 finali disputate. Per commentare la prestazione di ieri, nelle ATP Finals di Torino, di Sinner contro Djokovic, proiettandoci anche alla Coppa Davis, Bertolucci è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Sinner perde contro Djokovic, Bertolucci a Tag24

Le aspettative erano altissime e la delusione è stata forte. Alla fine, alle ATP Finals di Torino, ancora una volta trionfa Novak Djokovic, ma nonostante il 2 a 0 di ieri, Jannik Sinner ne esce alla grande. Era arrivato all’ultimo atto da imbattuto nel torneo, ieri sera però ha sbagliato tanto, complice anche un numero uno in forma straordinaria. Djokovic non gli ha dato tempo neanche di respirare, è salito in cattedra e in un’ora e 44 minuti ha chiudo la pratica. Sinner però ne esce rinforzato: ha giocato un gran tennis, ha scalato ancora la classifica mondiale e se l’è giocata alla pari con tutti. Per commentare la prestazione di Sinner contro Djokovic, proiettandoci anche verso la Coppa Davis, Bertolucci, ex tennista e commentatore tv, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Partiamo da quanto visto ieri sera, per quanto visto in finale con Djokovic e nonostante il percorso straordinario, è giusto dire che Sinner ha deluso?

“Beh le speranze erano tante e forse ci si aspettava qualcosa di più. Detto questo però, si sapeva che la distanza con Djokovic è ancora abbastanza ampia. Per di più Sinner era un po’ stanco e aveva qualche piccolo acciacco. Quando questi problemi sorgono contro un campione come il serbo, vengono addirittura ingigantiti e condizionando ancora di più. Con qualcun altro magari anche così avrebbe potuto vincere, ma non contro Novak”.

Anche perché ieri Jannik ha sbagliato tantissime palle, cosa che non aveva fatto né con Djokovic nella gara scorso, né tanto meno con Medvedev. Qual è stato il momento in cui ha perso lucidità?

“La partita è finita al primo game del secondo set, quando Djokovic è riuscito a brekkare sulla battuta di Sinner. Poi per il resto abbiamo visto tanto cuore e tanto coraggio, ma la gara era già segnata. Va detto però che il Novak visto ieri in finale non era lo stesso di qualche giorno fa. Alla prima gara era al 70%, ieri era al top. La distanza è ancora tanta, ma Sinner ormai è vicino ai migliori del mondo. Parte da 0 a 0 contro chiunque, ma contro Djokovic si parte sempre in svantaggio”.

Faccio un passetto indietro perché qualcuno, malignamente, ha contestato a Sinner di non aver perso con Rune. In quel caso non avrebbe poi trovato Djokovic in finale. Questi pensieri non trovano spazio nella testa di un campione?

“Assolutamente no, non c’è posto per questi giochini nella testa di un campione, ma solo nella testa di coloro che vedono biscotti da tutte le parti. Per quelli però bisognerebbe andare in pasticceria. Nello sport ad alto livello questo non c’è. Anche perché se lui avesse perso di proposito con Rune, per tagliare fuori con Djokovic, a quel punto lì sarebbe potuto anche capitare che i due si ritrovassero in finale. E se Jannik avesse perso poi? Il danno e la beffa, avrebbe perso 400 mila euro e 200 punti ATP. Follia assoluta insomma. Se vuoi diventare numero 1 al mondo, gli avversari li devi battere. Non c’è altra soluzione”.

Ora ci proiettiamo verso la Coppa Davis, quali sono le aspettative?

“L’Italia già da qualche anno è tra le primissime del mondo. Lo scorso anno è arrivata terza per un pelo e se fossimo arrivati in finale probabilmente avremmo anche vinto. Manca Berrettini e questa è una perdita pesante. La squadra però è forte e dall’altra parte non vedo squadre imbattibili. Bisogna andare lì con fiducia, superare il primo ostacolo dell’Olanda, che è meno facile di quanto sembra e poi ci sarebbe lo scontro con la Serbia. Lì saremmo di nuovo a Sinner vs Djokovic”.

C’è fiducia quindi, visto il momento del movimento italiano?

“Molta fiducia. Il movimento sta andando alla grande. Prima Berrettini, ora Sinner e dietro ci sono tantissimi ragazzi giovani che possono dire la loro. Quando davanti hai esempi così validi, che si comportano bene in campo e fuori da campo e che si allenano così seriamente, immancabilmente trascinano anche tanti altri ragazzi che cercano di seguirne le ombre”.