La guerra “non è un film” e “non finirà così rapidamente come vorremmo”: parola di Volodymyr Zelensky, che ribadisce che la sua Ucraina “non si arrenderà” ai russi.
Messaggi forti, quelli trapelati dall’incontro a Kiev tra il capo dello Stato, l’amministratore delegato della Fox Corporation Lachlan Murdoch e i giornalisti di Fox News.
Per qualche ragione, le persone trattano la guerra come un film e si aspettano che non ci siano lunghe pause negli eventi, che l’immagine davanti ai loro occhi cambi sempre, che ci siano delle sorprese ogni giorno. Ma per noi, per i nostri soldati, questo non è un film. Queste sono le nostre vite. È un duro lavoro ogni giorno. E tutto non finirà così velocemente come vorremmo, ma non abbiamo il diritto di arrenderci e non lo faremo.
Ucraina, Zelensky: “La guerra non è un film”. L’esito dell’incontro con il segretario alla Difesa Usa Austin
Zelensky ha colto l’occasione per ringraziare i rappresentanti dell’emittente televisiva Usa per la loro copertura sul fronte di guerra, anche a rischio della propria incolumità.
A proposito dei rapporti Usa-Ucraina, il leader ucraino considera un “segnale molto importante” la visita a sorpresa del segretario alla Difesa americano Lloyd Austin nella capitale. Il funzionario di Joe Biden ha rassicurato Zelensky sul sostegno a lungo termine da parte di Washington.
Nel frattempo, il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha commentato le ultime ipotesi sulle nuove sanzioni Ue ai danni della Russia. Con questi provvedimenti, spiega l’addetto stampa di Vladimir Putin, “si innesca un parziale effetto boomerang“.
Gli interessi degli stessi europei ne risentono.
Peskov contro la Finlandia: “Posizione russofobica di Helsinki”
Peskov ha anche commentato l’eventualità che le autorità della Finlandia chiudano i quattro valichi restanti al confine orientale con la Russia a partire da mercoledì 22 novembre. Il Paese che quest’anno è entrato nella Nato ne aveva già chiusi altri quattro lo scorso sabato.
Un’ipotesi rimbalzata sui quotidiani finlandesi, in risposta all’aumento di rifugiati e richiedenti asilo provenienti da Mosca. Il portavoce ha espresso “profondo rammarico” per tali notizie, ponendo l’accento sulle “relazioni molto buone, pragmatiche, basate sul rispetto reciproco” tra Finlandia e Russia. Relazioni, sottolinea, “sostituite da una posizione interamente russofobica” da parte di Helsinki.
Peskov conclude il suo intervento rimandando al mittente le accuse di un presunto favoreggiamento dell’accesso di migranti illegali sul territorio finlandese.
Non accettiamo tali accuse. Le guardie di frontiera russe osservano tutte le norme.