Cos’è l’educazione affettiva ed emotiva? Si tratta di una parte del percorso educativo legato agli atteggiamenti, sentimenti, credenze ed emozioni che provano le persone.

Questo particolare processo unisce la parte connessa alle emozioni e ai sentimenti alla parte sociale e interpersonale.

In questo modo l’educazione all’affettività ha l’obiettivo di sviluppare l’intelligenza emotiva proprio a partire dalla consapevolezza delle proprie sensazioni, emozioni e dei propri sentimenti così da aumentare e migliorare le proprie abilità affettive per favorire una buona relazione interpersonale.

Durante la scoperta e lo sviluppo delle proprie emozioni e sensazioni le principali abilità affettive sono la consapevolezza e la distinzione tra percepire, sentire e agire.

Il controllo degli impulsi emotivi e la consapevolezze delle conseguenze delle proprie azioni, la capacità di parlare dei propri sentimenti e di comprendere quelli di chi ci circonda sono infatti fondamentali per gestire una relazione con un’altra persona.

Perché l’educazione affettiva ed emotiva possa essere una forma di prevenzione della violenza di genere è necessario che affronti la relazione tra affettività, identità di genere e stereotipi culturali. In questo modo in futuro, si potranno forse evitare casi come quello dell’omicidio di Giulia Cecchettin uccisa dal suo ex fidanzato Filippo Turetta. 

Cos’è l’educazione affettiva ed emotiva: perché insegnarla a scuola

Negli ultimi giorni si è molto discusso della possibilità di introdurre l’educazione affettiva ed emotiva nelle scuole per imparare fin da adolescenti come relazionarsi al meglio con le proprie emozioni e con le persone che ci stanno affianco.

L’intento del governo, come spiega “Il Messaggero” è proprio quello di lanciare una campagna di sensibilizzazione e di educazione affettiva studiato appositamente per gli adolescenti.

Gli studenti di varie scuole infatti prenderanno la parola, in gruppo, per affrontare tutte quelle tematiche delicate ma di estrema attualità e tutti quegli argomenti legati alle relazioni affettive o al rispetto dell’altro.

Nel progetto legato all’educazione all’affettività è prevista anche una formazione specifica per i docenti che dovranno affrontare il tema nelle 33 ore di educazione civica presenti nell’arco dell’anno scolastico.

Durante queste lezioni sarà possibile anche ricorrere al supporto di esperti esterni che avranno il compito di spiegare e far ragionare sulle tematiche trattate gli alunni che rimangono sempre al centro del progetto.

Un gruppo di circa 12 ragazzi riceverà infatti una formazione sui temi più delicati che dovranno poi essere trasferiti e fatti comprendere ai loro compagni di scuola seguendo il modello della “peer-education”.

Per il momento il progetto partirà dalle scuole superiori e quindi da alunni più grandi ma non è escluso in un prossimo futuro che si possa estendere anche alle scuole inferiori.

Il progetto per l’educazione all’affettività

Nella giornata di Mercoledì 22 Novembre, il Ministro dell’Istruzione Valditara, il Ministro della Cultura Sangiuliano e il ministro della Gioventù e Famiglia Roccella presenteranno il progetto chiamato proprio “educazione alle relazioni”.

Questo nuovo programma verrà poi attivato nelle scuole secondarie di secondo grado, proprio con l’obiettivo di sostenere le iniziative verso il contrasto degli episodi di violenza che nel nostro Paese non accennano a diminuire.

Le linee generali del nuovo piano per contrastare la violenza in ogni sua forma riguarderà di fatto una lezione di un’ora in più in classe, in orario extracurriculare per tre mesi l’anno.

In tutto infatti si tratterà di dodici incontri con gli studenti seduti in circolo, divisi in alcuni gruppi di discussione e al centro il docente che dovrà moderare il dibattito e tenere traccia degli argomenti trattati.

Occasionalmente poi, con il benestare dell’istituto, ci saranno anche incontri con gli psicologi, gli avvocati, gli assistenti sociali e le organizzazioni attive nella lotta contro la violenza di genere sul territorio, oltre il coinvolgimento di testimonial più vicini ai giovani come influencer, cantanti o attori.

Per il momento sia i dirigenti scolastici che i docenti attendono Mercoledì 22 Novembre 2023 per conoscere maggiori dettagli sull’avvio del progetto, dato che i numeri in campo sono alti e non è affatto chiaro come sarà possibile implementare un piano di questo genere su tutto il territorio nazionale.

Le scuole secondarie di secondo grado, in Italia infatti sono più di 5 mila, le classi 120 mila e gli studenti circa 2 milioni e mezzo, numeri da non sottovalutare per poter creare un programma effettivamente utile e mirato.