ACAB la serie? Ora è tutto vero. Si vociferava da un po’ di tempo della possibile riduzione a piccolo schermo dell’amato film di Stefano Sollima, che ne segnò l’esordio nelle sale ormai nel lontano 2012, ed ora si parte davvero. La piattaforma americana di streaming annuncia l’inizio delle riprese oggi e, con l’occasione, fornisce maggiori dettagli e informazioni su questo prodotto. Il titolo arriva da un lungometraggio di culto e questo fornisce, da una parte, un bel boost d’avvio (chi l’ha amato seguirà la serie) ma, dall’altra parte, anche un grande rischio di confronto tra le due uscite. In attesa di poterla vedere e giudicare, ecco cosa si sa di questa nuova (discussa) uscita televisiva.

ACAB la serie, l’annuncio

E’ dal profilo ufficiale Netflix su Instagram che arriva la notizia che molti appassionati di cinema italiano attendevano. Ecco come è stata lanciata:

“Netflix annuncia “A.C.A.B. La Serie”, il nuovo progetto seriale in 6 episodi prodotto da Cattleya – parte di ITV Studios – per la regia di Michele Alhaique, con Marco Giallini, Adriano Giannini, Valentina Bellè, Pierluigi Gigante e Fabrizio Nardi in arrivo prossimamente solo sulla nostra piattaforma.”

L’intreccio iniziale di Acab la serie si discosta dal lavoro di Sollima, a settembre a Venezia col nuovo film “Adagio”. Durante una notte di scontri violenti in Val di Susa, una squadra del Reparto Mobile di Roma perde il suo capo vistosamente ferito. Quello di Mazinga (Marco Giallini), Marta (Valentina Bellè) e Salvatore (Pierluigi Gigante), però, non è un team come gli altri. Abituato a muoversi con metodologie al limite del consentito e con una mentalità quasi da tribù, dovrà scontrarsi con l’approccio riformista del nuovo comandante, Michele (Adriano Giannini), secondo cui questi poliziotti rappresentano il simbolo di una vecchia scuola tutta da rivedere e ridisegnare. Immersi in nuovo “autunno caldo”, i protagonisti saranno chiamati a schierarsi e ad analizzare il significato più profondo del proprio lavoro e della propria appartenenza al corpo tra violenza fisica e verbale e dialoghi molto profondi.

I crediti

La voglia di trasformare un film di successo in serie è una grande sfida che richiedeva nomi all’altezza. Cattleya non si è di certo tirata indietro in tal senso. Come il lungometraggio, anche questo prodotto è tratto dall’omonima opera letteraria di Carlo Bonini edita in Italia da Giulio Einaudi Editore. Lo stesso Bonini ne ha curato l’ideazione televisiva insieme a Filippo Gravino, con cui l’ha poi scritta usando l’aiuto prezioso anche dei seguenti sceneggiatori:

  • Elisa Dondi
  • Luca Giordano
  • Bernardo Pellegrini

Stefano Sollima non poteva estraniarsi del tutto da questa uscita e così, proprio nel giorno delle prime riprese, si scopre che, in questo progetto, ricopre il ruolo di produttore esecutivo. Sarà interessante godere dei duetti recitativi tra Giallini e Giannini, da tempo simbolo di un certo cinema italiano di qualità.