A quasi un anno dall’inizio delle indagini è stato arrestato, nelle scorse ore, il presunto autore dell’omicidio di Marielle Soethe a Pistrino, in provincia di Perugia. Si tratterebbe del vicino di casa 50enne dell’anziana tedesca, trovata senza vita il primo dicembre dello scorso anno nella camera da letto della sua abitazione dopo la segnalazione di un’amica.
Omicidio di Marielle Soethe a Pistrino, svolta nelle indagini: arrestato un uomo
Marielle Soethe aveva 70 anni quando, lo scorso dicembre, fu trovata senza vita nella camera da letto della sua abitazione di Citerna, in provincia di Perugia, con evidenti ferite da arma da taglio sul corpo. A dare l’allarme era stata una sua amica, preoccupata di non riuscire a contattarla da diversi giorni.
A quasi un anno dal suo assassinio le indagini sono finalmente arrivate ad una svolta. Grazie ai risultati degli accertamenti tecnico-scientifici effettuati sulle tracce biologiche rinvenute sulla scena del crimine, gli inquirenti avrebbero infatti arrestato un sospettato. Si tratterebbe del vicino di casa 50enne della vittima, di origine romena.
Stando a quanto ricostruito finora, verso la fine di novembre dello scorso anno l’uomo si sarebbe introdotto in casa dell’anziana con il suo consenso e l’avrebbe uccisa a coltellate dopo averne abusato sessualmente.
La particolare efferatezza del reato e talune modalità riscontrate, quali ad esempio la mancanza di effrazione e l’anomala chiusura delle persiane della casa hanno portato gli investigatori a ritenere, in primo luogo, che vi fosse un rapporto di conoscenza fra la vittima e l’omicida e che quest’ultimo potesse essere anch’egli della zona,
fanno sapere dalla Procura. Sembra che il killer, in effetti, conoscesse la vittima: lui e la moglie, risultata estranea ai fatti, avrebbero avuto ripetuti contatti con la 70enne per via del suo lavoro di compravendita di capi di abbigliamento online.
Dopo tutti gli accertamenti del caso gli inquirenti erano così riusciti a stringere il cerchio, fino all’uomo. Nei suoi confronti il gip ha già disposto un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Il caso di Marta Di Nardo, uccisa e fatta a pezzi dal vicino di casa a Milano
Le modalità con cui Marielle Soethe è stata uccisa ricordano molto quelle dell’omicidio di Marta Di Nardo, consumatosi a Milano lo scorso ottobre. Per la vicenda è finito in carcere il 46enne Domenico Livrieri, con problemi di tossicodipendenza: l’uomo avrebbe ucciso e fatto a pezzi la vicina di casa per “motivi economici”, nascondendone il corpo dietro all’intercapedine di un soppalco ricavato nella sua cucina.
Ad incastrarlo erano state le testimonianze di diversi residenti della zona, che avevano riferito di averlo visto entrare in casa della vittima anche dopo il 4 ottobre, data in cui il figlio – che vive a Palermo – ne aveva denunciato la scomparsa. Sembra che vi si fosse recato per rubare i pochi averi della 60enne, notoriamente ludopatica, ma anche per mangiare e per dormire.
I due si conoscevano: si erano incontrati al Cps, il Centro psico-sociale locale e vivevano vicini. Il giorno dell’omicidio lui le aveva dato appuntamento con la scusa di riconsegnarle dei soldi, accoltellandola. Non avrebbe dovuto trovarsi in libertà: per via dei suoi problemi psichiatrici il giudice lo aveva definito “socialmente pericoloso” e ne aveva disposto il ricovero in una Rems che però era piena.
Ora è in carcere e presto sarà sottoposto a una nuova perizia psichiatrica. Bisognerà capire se al momento dei fatti fosse capace di intendere e di volere e se lo sia ora, per stare a processo. Un argomento su cui si è dibattuto molto anche in relazione all’omicidio di Alice Scagni da parte del fratello Alberto, che lo scorso settembre è stato condannato a 24 anni e 6 mesi di reclusione e non all’ergastolo perché giudicato seminfermo di mente.
Ne parlavamo in maniera approfondita in questo articolo: Alice Scagni uccisa dal fratello Alberto, la reazione dell’avv. Caselli Lapeschi (difesa) alla sentenza di condanna: “Più che soddisfatti, ora attendiamo le motivazioni”