Le criptovalute possono essere scambiate in vari modi. Se la forma prevalente è rappresentata dal trading all’interno degli exchange, centralizzati, la presenza di intermediari al loro interno non solo va contro un dogma come quello della decentralizzazione, ma comporta anche costi aggiuntivi.

Per questo motivo con il trascorrere del tempo si è affermato lo scambio diretto, senza intermediazioni ad appesantire il conto finale per gli interessati. Per cercare di conferire sicurezza a questo genere di operazioni è stato quindi introdotto il concetto di Atomic Swap.

Atomic Swap: di cosa si tratta?

Con il termine Atomic Swap si indica lo scambio diretto di criptovalute tra due parti attraverso l’uso di smart contract noti come Hashed Timelock Contracts (HTLC).

Il procedimento per condurlo in porto prevede il contatto tra due controparti che decidono di scambiare criptovalute da blockchain differenti, con l’indicazione dell’importo in gioco. Gli interessati, a questo punto, fanno ricorso ad un contratto HTLC, all’interno del quale saranno indicate le condizioni di scambio. Oltre all’importo dell’operazione, quindi, sarà indicata anche la scadenza della transazione, gli indirizzi dei wallet crypto e gli hash crittografici univoci.

Una volta stabiliti tali termini, una delle due parti provvede all’invio dei propri token all’indirizzo specificato nel contratto intelligente, in modo da bloccarli, con la generazione di un hash destinato a fungere da prova.

L’hash in questione viene quindi condiviso con la controparte, per la necessaria verifica. Se l’hash corrisponde a quello che indica la transazione sulla blockchain, ovvero fornisce un esito positivo, la seconda parte onorerà a sua volta il suo impegno con l’invio dei propri coin al contratto HTLC.

Dopo il rispettivo invio, le controparti ricevono a loro volta i rispettivi hash, permettendo perciò la richiesta delle monete dovute prima che lo smart contract vada alla naturale scadenza. Ove invece si verifichino dei problemi, con la scadenza del contratto, lo stesso provvederà in automatico alla restituzione degli asset ai rispettivi proprietari, facendo da garante per l’esaurimento sicuro della procedura.

Un po’ di storia

Il primo Atomic Swap della storia ha avuto luogo il 20 settembre del 2017, ad opera degli sviluppatori di Decred, con lo scambio di token DCR con quelli di Litecoin (LTC). Il concetto, però, era stato reso pubblico cinque anni prima da Sergio Demian Lerner.

Dopo questa prima riuscita, è stato Charlie Lee, il fondatore dello stesso Litecoin a utilizzare il procedimento all’interno di un esperimento che prevedeva lo scambio tra LTC e Bitcoin. Un test condotto con successo, come affermato da Lee su Twtter (attuale X) il 22 settembre del 2017.

La riuscita di questi esperimenti ha quindi aperto la porta ad un impiego sempre più diffuso dell’Atomic Swap all’interno di blockchain e DEX (Decentralized Exchange), tale da rendere il concetto sempre più popolare, proprio in ragione dei livelli di sicurezza e rapidità che lo distinguono.

Vantaggi e problemi degli Atomic Swap

Gli Atomic Swap offrono alcuni vantaggi notevoli. Il primo dei quali è rappresentato dall’interoperabilità, la quale si traduce in una sempre più larga integrazione dell’ecosistema blockchain. Cui si vanno ad aggiungere le effettive possibilità di decentralizzazione ad esso connesse.

Il procedimento è poi reso sicuro dalla presenza di smart contract, che vincolano i partecipanti all’espletamento delle condizioni previste: ove le stesse non siano evase, i token tornano ai rispettivi proprietari.

La natura peer-to-peer delle transazioni, inoltre, rendono le stesse convenienti, in quanto tolgono di mezzo le commissioni dovute agli exchange. Unendosi alla notevole rapidità delle stesse a al mantenimento delle chiavi private nel corso delle operazioni.

Sull’altro piatto della bilancia occorre invece mettere:

  • la necessità di buone competenze tecniche;
  • Il numero limitato di piattaforme che rendono possibili tali transazioni;
  • la minore liquidità rispetto a quella garantita dai CEX.

Prima di provare a fare un Atomic Swap, quindi, occorre soppesare con calma il tutto e capire se sia un’opzione realmente praticabile.