Sarà discussa domani, 21 novembre, al Senato francese la proposta di legge per risarcire (anche economicamente) e riabilitare le persone che fino al 1982, nel Paese, sono state condannate in quanto gay.
In Francia proposta di legge per indennizzare i gay condannati
Fino a 41 anni fa, infatti, l’omosessualità poteva rappresentare circostanza da reato. La legge dovrà servire anche per riconoscere le responsabilità dello Stato, oltre che a indennizzare i condannati: prevede infatti tra l’altro la composizione di una commissione che stabilirà risarcimenti fino a 10.000 Euro.
L’iniziativa giunge tra l’altro dopo la significativa apertura del Vaticano e, cambiando argomento, dopo la promessa del presidente Macron di inserire il diritto all’aborto in costituzione. È promossa dal senatore socialista Hussein Bourgi e sarà un autentico “mea culpa”, lo Stato che si guarda indietro e che cerca di porre rimedio alla politica discriminatoria nei confronti delle persone omosessuali del passato.
Una proposta di legge simbolica – chiarisce Bourgi alla France Presse – per riparare un errore della società dell’epoca. I due articoli del codice penale che prevedevano il reato di omosessualità hanno avuto ripercussioni molto più gravi di quanto si possa immaginare. Hanno devastato persone che hanno perso il lavoro e hanno dovuto lasciare la loro città.
Ma per qualcuno due articoli sono pochi
È una norma limitata, accusa qualcuno, visto che si concentra su due articoli soltanto, mentre i giudici per le loro sentenze attingevano a un ventaglio più ampio.
Potevano infatti prendere spunto – ha spiegato il sociologo Antoine Idier – anche da altri articoli, sebbene questi non fossero destinati esplicitamente a questo. Qualcuno poteva essere condannato per “indecenza morale“, qualcun altro per “istigazione di un minore alla dissolutezza“.