Episodio curioso e insolito in occasione di Belgio-Azerbaijan: parte l’inno sbagliato della squadra ospite, interviene Lukaku e ne chiede la ripetizione. Tutto accade poco prima del fischio d’avvio della gara valida per le qualificazioni ai prossimi Europei, che si disputeranno in Germania tra giugno e luglio 2024. Dopo l’ingresso delle squadre in campo, si avvia la rituale cerimonia degli inni nazionali. Ma quando dovrebbe partire il solenne canto degli azeri, gli altoparlanti dello Stadio Re Baldovino diffondono l’inno svedese. Una vicenda paraodossale, che tra gli interrogativi generali è stata risolta proprio da Romelu Lukaku. Il capitano dei Diavoli Rossi si è allontanato dalla griglia di metà campo, chiedendo agli organizzatori la corretta esecuzione dell’inno dell’Azerbaijan. Tutto risolto, grazie all’intervento di Big Rom.

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Belgio-Azerbaijan, Lukaku fa ripetere l’inno sbagliato

Belgio-Azerbaijan, Lukaku fa ripetere l’inno sbagliato. Come di consueto, l’UEFA proietta prima l’inno della squadra ospitata. L’allenatore dell’Azerbaijan Gianni De Biasi si accorge dell’errore mandato in diffusione dagli altoparlanti dello stadio. Ad essere intonato non è l’inno azero, ma quello svedese. Un errore di cui tutti si accorgono sin da subito. Lo stesso De Biasi si rivolge ai suoi assistenti in panchina, esclamando un chiarissimo: “How did this happen?” (Cosa è successo?).

Dopo la gaffe iniziale e il conseguente momento di stupore – in campo e sulle tribune – è Romelu Lukaku a preoccuparsi in prima persona dell’accaduto. L’attaccante della Roma corre a bordocampo, chiedendo la ripetizione dell’inno azero, come da protocollo. Un intervento decisivo, vista la successiva riproduzione dell’inno corretto. Romelu Lukaku ha difeso i diritti dell’Azerbaijan, esponendosi in prima persona per la riproduzione dell’inno della squadra ospite. Un atteggiamento apprezzato da calciatori e media presenti.

In campo, poker di Big Rom in 20 minuti

Se prima della gara si era battuto per l’inno all’Azerbaijan, nei novanta minuti Lukaku ha dato vita ad una delle sue migliori prestazioni con la maglia del Belgio. Quattro gol in venti minuti, che ne confermano lo status di forma eccellente e il desiderio di trascinare il suo popolo ai prossimi Europei da leader della Nazionale. Grazie alla vittoria per 5-0 sull’Azerbaijan, la squadra allenata dall’italiano Domenico Tedesco ha chiuso il girone F al primo posto, con un punto di vantaggio sull’Austria.

Per Lukaku, quello che si è concluso ieri è stato un girone di qualifcazione da record. L’attaccante ha messo a segno ben 14 reti, superando il record di marcature in una singola campagna di qualificazione, precedentemente detenuto dal nordirlandese David Healy e dal polacco Robert Lewandowski con 13 reti. Mourinho e la Roma ora lo aspettano a Trigoria: prima del prossimo Europeo, c’è una stagione da vivere con la maglia giallorossa.