Oggi vi racconto di me e del libro che raccoglie le allocuzioni che ho fatto in dieci anni di guida del Grande Oriente d’Italia, la storica comunione massonica. L’introduzione del volumetto racconta la storia del mio ingresso. Sembra ieri eppure sono passati più di 41 anni da quel 24 settembre del 1982 quando salii le scale del palazzo austero ed elegante di via Montanini 101, a Siena, per essere iniziato nella loggia Montaperti del Grande Oriente d’Italia.
Rivedo le facce di coloro che mi avevano accolto nel tempio dei liberi muratori. C’erano Marco il venerabile, Romano l’oratore, e tra le colonne Roberto e Guido i giornalisti, Nilo il bancario, Carlo e Graziano i dentisti, Luciano il bancario, Beppe e Cesare i medici, Mario l’informa- tore farmaceutico, Pier Guido il commerciante, Luigi il geometra e Dino il pensionato del distretto militare. Era la mia loggia madre e tale è ancora.
Quella sera di settembre dell’82 in un palazzo austero
Avevo i capelli e un vestito blu, camicia bianca e cravatta di maglia, come andavano di moda in quegli anni sconvolti dal terrorismo e dalla P2. Quella sera, con le gambe un po’ tremolanti, non pensavo che 15 anni dopo sarei diventato il maestro venerabile, dopo 25 presidente del collegio della Toscana e dopo 32 addirittura gran maestro della più antica e numerosa comunione massonica italiana. Eppure così è successo.
Ho portato anche io un mattone lungo dieci anni nella gloriosa storia del Grande Oriente d’Italia e ho voluto rivivere questi anni avventurosi e affascinanti, tumultuosi e romantici rileggendo le allocuzioni delle gran logge e degli equinozi d’autunno. È un modo, anche questo, per portare la storia nel futuro. Le radici sono buone se siamo riusciti ad attraversare mari in burrasca. Vanno conservate, consolidate, sviluppate e migliorate. L’obiettivo quando è cominciato il percorso era consegnare una comunione migliore di come l’ho trovata. Tutti assieme, credo, che ci siamo riusciti. Siamo già nel futuro.
Stefano Bisi