Ritenuti dagli esperti come la principale causa della crisi economica scoppiata nel 2008, i mutui subprime sono una particolare tipologia di mutuo “ad alto rischio”.

Perché i mutui subprime sono considerati così rischiosi? Si tratta di un prodotto finanziario di medio-lungo termine che espongono la banca mutuante ad un rischio maggiore di non ricevere quanto dovuto. La banca si espone ad una probabilità maggiore di non ricevere il capitale prestato, oltre alla quota di interessi maturata. Nel sistema bancario statunitense, i clienti classificati come subprime sono coloro che hanno avuto problemi di insolvenza e vivono in una situazione di difficoltà finanziaria.

Scopriamo in questa guida cosa sono, quali sono le caratteristiche e come funzionano i mutui subprime.

Mutui subprime: cosa sono

I mutui subprime sono un prodotto finanziario a medio-lungo termine ad alto profilo di rischio. Questa categoria di mutui prevede l’applicazione di tassi d’interesse più elevati. Tale categoria di mutui prevede un periodo di pre-ammortamento, il cui il soggetto mutuatario è tenuto al rimborso degli interessi.

A volte vengono concessi finanziamenti a tasso misto con la transizione dal tasso fisso a quello variabile dopo un primo periodo di rimborso. L’istituto bancario iscrive la garanzia ipotecaria sul bene immobiliare: in caso di default del debitore, la proprietà dell’immobile passa al creditore.

Questa tipologia di mutuo prevede un elevato livello di rischiosità e un’alta probabilità di insolvenza dei debitori. Essendo prodotti rischiosi e con alta probabilità di default dei mutuatari, i soggetti mutuanti erogano con non poche difficoltà questo genere di prestito, garantendo l’accesso al credito alla clientela più a rischio.

I mutui subprime prevedono l’applicazione di una rata che si adatta alle esigenze della clientela più a rischio di insolvenza e meno abbiente, basandosi su previsioni di una continua crescita del valore del bene immobiliare.

Mutui subprime: come funzionano

I mutui subprime sono prodotti finanziari che vengono concessi a soggetti ad alto rischio o a soggetti che hanno avuto problemi nel pagamento di finanziamenti. Si tratta di finanziamenti che vengono concessi ai cattivi pagatori o a coloro che non hanno possibilità economiche sufficienti. I mutui subprime vengono concessi per acquistare un bene immobiliare, ma contrariamente ai mutui ipotecari, non si deve presentare alcuna garanzia ipotecaria sul bene immobiliare.

I clienti che hanno subito un pignoramento o hanno redditi bassi possono accedere al mercato creditizio attraverso i mutui subprime. La finanza americana stabilisce un punteggio ai clienti: sono classificati clienti subprime coloro che hanno uno score inferiore ai 600 punti.

Questo finanziamento viene concesso ai debitori che hanno un basso livello di reddito. La banca applica tassi di interesse superiori e, di conseguenza, va ad appesantire la situazione creditizia del cliente. Ciò rende anche più probabile il mancato adempimento di quanto dovuto dal soggetto mutuatario.

Bolla mutui subprime: quali sono le principali cause?

Negli USA le banche valutano i clienti sulla base della storia creditizia attribuendo un punteggio proporzionale al profilo di rischiosità. La storia del cliente viene sondata, tenendo debitamente conto delle insolvenze del passato e dei pignoramenti. La fascia della clientela subprime è quella che presenta uno score superiore a 600.

I mutui subprime sono nati alla fine degli anni Novanta quando negli Stati Uniti si è registrato un incremento esponenziale del debito dei consumatori, portando le banche ad erogare tali prodotti per soggetti poco affidabili. I mutui subprime hanno dato un contributo determinante alla bolla immobiliare che ha condotto molti istituti di credito a mettere in vendita le case in garanzia.