L’avvocato Emanuele Compagno è il legale difensore di Filippo Turetta. Ha già rilasciato alcune dichiarazioni in merito all’omicidio di Giulia Cecchettin e alle responsabilità del suo assistito.
Emanuele Compagno, chi è l’avvocato di Filippo Turetta?
Come apprendiamo dal suo sito web, Emanuele Compagno ha un proprio studio legale, situato a Dolo, nella provincia di Venezia, ma con sedi operative anche a Camponogara e Adria. E’ specializzato nei settori del diritto civile, penale e amministrativo.
La sua attività si focalizza in particolare sul diritto dei consumatori, il recupero crediti, questioni familiari, tutela dei minori, gestione di sinistri, contenziosi con enti pubblici, questioni legate al commercio, al trasporto aereo, alle sanzioni amministrative, ai reati della pubblica amministrazione, ai casi tributari e al diritto penale in generale.
L’avvocato Emanuele Compagno è iscritto nelle liste per la difesa penale d’ufficio, avendo frequentato la prestigiosa scuola di formazione per avvocati penalisti “Emanuele Battain”.
Inoltre, l’avvocato Compagno è anche un mediatore conciliatore, registrato nel registro dei mediatori abilitati secondo il D.lgs 28/10 presso la Camera di Commercio.
Ha seguito il corso di abilitazione all’iscrizione nel registro del Tribunale dei Minorenni come avvocato specializzato nella difesa dei minori e dei loro interessi. Ha completato il corso per l’iscrizione nel registro degli amministratori di sostegno, svolgendo con impegno e costanza tale attività.
Cos’ha detto sull’omicidio di Giulia Cecchettin?
Emanuele Compagno ha rilasciato alcune dichiarazioni alla stampa dopo il ritrovamento del cadavere di Giulia Cecchettin. “Il padre di Filippo era incredulo e sconcertato, e in qualche modo ho percepito anch’io un certo senso di sollievo nel sapere che il figlio è stato trovato vivo. Tuttavia, entrambi i genitori sono profondamente turbati per quanto accaduto”.
Turetta è stato arrestato il 19 novembre 2023 dalla polizia tedesca mentre la sua automobile era ferma lungo l’autostrada nei pressi di Lipsia, in Bassa Sassonia. È previsto che il giovane venga condotto in Italia entro 10 giorni per essere interrogato dai magistrati.
L’avvocato Compagno ha spiegato che i genitori di Turetta “non avevano notato nulla di insolito o particolare” nel comportamento del figlio, tranne “il fatto che continuasse a pensare alla ragazza”. Tuttavia, “non aveva mai mostrato segni di violenza o aggressività verso gli altri. È sempre stato un ragazzo eccezionale, gentile con tutti, senza mai aver avuto litigi. È così che tutti lo descrivono, inclusi gli amici. Era un giovane come tanti altri”. Pertanto, la notizia del suo arresto e, soprattutto, del suo coinvolgimento presunto nella morte di Giulia Cecchettin, ha profondamente sconvolto la famiglia.
Riguardo alla relazione tra Filippo e Giulia, i genitori hanno descritto la situazione come un comune rapporto tra due ventenni che a un certo punto si è interrotto. L’avvocato spiega che il ragazzo “si era sentito male, aveva attraversato un periodo di sconforto, sicuramente affranto dal fatto di aver perso la fidanzata. In seguito le cose si erano ricominciate, si erano riavvicinati, erano persino andati insieme in Austria. La relazione è proseguita, anche se a livello di amicizia”.
Nell’ultimo periodo, i genitori di Filippo “non avevano notato nulla di particolare. Aveva ancora affetto per lei, le dimostrava affetto, ma nulla di straordinario o evidente, nessun segnale che potesse far pensare a un gesto del genere”. Compagno ha poi aggiunto: “Non credo ad un gesto premeditato di Filippo. Lui voleva bene a Giulia”,
Dopo le procedure di routine da parte delle autorità di polizia tedesche, è previsto che Filippo Turetta venga trasferito in Italia e molto probabilmente sottoposto a una misura cautelare in carcere. Sarà poi il processo a indagare sulla dinamica dell’omicidio di Giulia Cecchettin.