No, non è un prodotto dell’intelligenza artificiale tipo Papa Francesco con il piumino da rapper. Dal prossimo 10 dicembre, l’Argentina avrà davvero un presidente con basettoni e motosega, quest’ultimo lo strumento con cui Javier Milei vuole distruggere ufficialmente “la casta“. Ecco: in Italia abbiamo avuto l’apriscatole? In Argentina sono “avanti”, in questa sorta di remake di “Non aprite quella porta“.

Idee e proposte Javier Milei, il nuovo presidente dell’Argentina con basettoni e motosega

D’accordo, paragone eccessivo, ma, nei video che sono diventati “virali” negli ultimi giorni, Milei sbarra occhi di fuoco per tirare bordate e colpi di motosega in stile Leatherface a destra e a manca. Soprattutto a manca. Anzi, solo e soltanto manca.

A quelle m…e di sinistra non puoi concedere un millimetro. Perché li chiamo m…e? Perché sono m…e e, se la pensi diversamente, ti ammazzano. Questo è il punto. Se tu gli concedi un millimetro ti ammazzano. Non puoi negoziare con loro.

Lo dice Javier Milei in un video piuttosto cliccato. Anarco-capitalista, ultraliberista, populista tout court… Sono tante le etichette che piovono sul capo del leader ultraconservatore (altra etichetta) argentino. Come ampiamente previsto, nel ballottaggio ha letteralmente sbaragliato il peronista Sergio Massa nelle aree rurali del Paese. Le zone interne che poi furono l’arma in più del successo di Donald Trump negli Stati Uniti.

Il tifo di (e per) Trump, il giubbotto di pelle, la sorella, le strane comparsate in tv

Personaggio che non citiamo a caso, considerando il cappellino “Make Argentina great again” spuntato sui social. Ed è lo stesso slogan che il tycoon ha usato sul suo social Truth: “Rendila grande questa Argentina”. “E adesso Trump 2024“, ha risposto allora il 53enne leader del partito La Libertà Avanza (Lla) su X.

Ex opinionista televisivo, giubbotto di pelle spesso preferito al completo giacca e cravatta, protagonista di stranissime comparsate in tv (come la seconda che vi proponiamo in pagina), è legatissimo alla sorella Karina che lo ha aiutato non poco nella sua incredibile campagna. Una corsa in cui si presentava ben oltre lo status di outsider tra i due classici schieramenti nel Paese.

Ci sono persone che resisteranno per mantenere i loro privilegi. Saremo implacabili: dentro la legge tutto, fuori la legge niente.

Le idee dell’uomo che ha sbaragliato le elezioni in Argentina

Queste sono solo un paio delle frasi pronunciate dopo il trionfo e che calzano a pennello per descrivere la spinta propulsiva (qualcuno sintetizza senza tema di biasimo populista) del Milei-pensiero. Pensiero che fa slalom tra il suo essere antiabortista, negazionista climatico (“Il cambiamento climatico è un’invenzione di quelli di sinistra”), sostenitore della cancellazione della Banca centrale e tra i firmatari della Carta di Madrid proposta da Vox contro l'”espansione del comunismo” in Spagna e in Sud America.

La motosega compariva in campagna elettorale. L’ha lasciata, così come ha abbandonato l’idea dei tagli a cultura e sanità, della liberalizzazione delle armi e del mercato delle adozioni e degli organi. Tantissime le proposte uscite tra quei basettoni. Una fetta importante dell’Argentina le appoggia praticamente tutte.