Si è da poco conclusa la finale delle Nitto ATP Finals e Novak Djokovic ha battuto Jannik Sinner; abbiamo chiesto così un parere sulla sfida a Gipo Arbino, Coach di Sonego
La parole di Gipo Arbino, Coach di Lorenzo Sonego, dopo la finale appena conclusa della Nitto ATP Finals tra Novak Djokovic e Jannik Sinner
Un inarrestabile Novak Djokovic ha battuto poco fa, nella finale della Nitto ATP Finals, Jannik Sinner. Il serbo numero uno al mondo conquista il trofeo per la settima volta in carriera battendo il tennista italiano in un’ora e quattro minuti con il punteggio di 3-6 3-6. Alla fine di una partita così importante, abbiamo raggiunto Gipo Arbino, Coach di Lorenzo Sonego, per approfondire alcuni aspetti della finale.
Partiamo subito dalla prime considerazioni a caldo di questa finale appena concluso e che ha visto Jannik Sinner sconfitto alla fine di un cammino incredibile.
Oggi per Sinner è stata una partita molto difficile a livello psicologico, affrontata dopo tutti questi giorni, in cui ogni partita è stata lottatissima. Si è visto un Sinner più stanco, soprattutto di testa, un po scarico. Era più falloso del solito e ha sbagliato palle che in tutti questi giorni non ha mai sbagliato. Questo ha caricato sempre di più Djokovic, facendogli credere sempre di più di poter vincere. Sinner pur essendo 40 – 15 in vantaggio in una fase del match è stato beffato da una palla chiamata out di pochissimo. È un segnale di poca lucidità da parte dei Sinner, normalmente molto attento. In un momento così, forse chiedere il Challenge sarebbe stato importantissimo.
Che bilancio si può fare quindi dell’annata tennistica di Sinner?
Quest’anno ha raggiunto degli obbietti addirittura in anticipo sul prossimo. Ha disputato la finale in un master per chi ha lottato tutto l’anno per qualificarsi. Non solo si è qualificato tra i primi otto, ma è arrivato in finale. Un risultato straordinario che ha scatenato a Torino. Io l’ho vista la Sinnermania, ero lì: ha scatenato una voglia di tennis incredibile.
Doveroso soffermarsi anche sulla prestazione dell’avversario, un Djokovic che si mostrato a questo giro imbattibile.
Djokovic nella prima partita era molto sicuro di sé, convinto, perché aveva già battuto Sinner più volte. Però poi si è trovato davanti un’altro tipo di giocatore, molto più costante, molto più preciso, un miglior servitore. Questo lo ha destabilizzato. Nervoso com’era, ha scatenato il pubblico e come avrai notato, oggi, invece è stato molto tranquillo, condiscendente. In più, per Sinner era la seconda partita: non era stanco ma ancora desideroso di raggiungere l’obiettivo. La vittoria sarebbe stata una favola che nemmeno la Disney poteva concepite.
In questa partita Djokovic ha cambiato tattica, è partito al contrario. Nella sfida precedente, pressava Sinner sul diritto per cambiare sul rovescio, lo pressava sul colpo leggermente più fragile. Oggi ha fatto il contrario, ha giocato per spingere sul colpo più debole.
Gipo Arbino: “Abbiamo dei ragazzi giovani e con un grande potenziale. Nel 2024 faranno un’annata importante.”
Ampliando il raggio, tra gli altri otto finalisti presenti a Torino, c’è stato qualcuno che l’ha colpita particolarmente?
Ho visto tutti molto stanchi. Sinner e Djokovic, invece mi hanno colpito sotto l’aspetto fisico. Inoltre Djokovic è stato molto agevolato dalla superficie. Oltre alla qualità fisica e tennistica, la superficie lo ha agevolato: non ho mai visto Djokovic servire così bene. Djokovic, io che l’ho visto in mille occasioni mi sono reso conto che è migliorato in questi due anni, migliorato tantissimo di diritto e sul servizio.
Siamo ormai alla fine di questo 2023 molto intenso dal punto di vista tennisto: che 2024 si prospetta?
Abbiamo dei ragazzi giovani e con un grande potenziale. Nel 2024 faranno un’annata importante. Il 2024 confermerà Sinner e Musetti sicuramente farà ancora meglio. Arnaldi, l’ho visto proprio bene in questi giorni qua: è un “piccolo Sinner”, molto mobile e preciso. Ovviamente deve fare esperienza. Lorenzo (Sonego) ha ancora margine di crescita.