L’Italia s’è desta, o meglio si è destata da un incubo chiamato rigore che oltre i sogni domina la realtà giornaliera dei tifosi della Nazionale, con padrone il buon Jorginho. Non è l’uomo nero il centrocampista azzurro, per carità, ma i suoi continui errori dal dischetto hanno ufficialmente preso i contorni del film horror.
Non per il ct Spalletti. Lui è convinto: “Il prossimo lo batterà lui“. Cinque parole nette, e non si transige. Eppure qualcosa non va, è oggettivo, come i numeri che accompagnano il centrocampista dell’Arsenal, e da cui non si può sfuggire. Perchè gli ultimi quattro rigori tirati da Jorginho sono stati un fiasco totale, di cui uno ben si sa ci è costato un Mondiale.
Non basta? A quanto pare no, si va avanti ancora con l’ex Napoli. Ma se prima questa era una certezza, ecco che nonostante tutto un’idea di cambiare dagli undici metri non sarebbe poi così remota.
Jorginho e quel rigore non più amico. E ora chi li tira per l’Italia?
Jorginho non ha più un bel feeling con la parola rigore e la sua effettiva esecuzione, creando così un problema non da poco per l’Italia. Con la Svizzera quell’errore ci costò un Mondiale, contro la Spagna all’Europeo quei tre passi più saltello per poco non ci sottrassero la finale contro l’Inghilterra, dove anche lì Jorginho decise di far sudare sette camice ad un Paese intero sbagliando. E infine quello contro la Macedonia pochi giorni fa.
E’ evidente che qualcosa non torna. Il giocatore lo aveva detto, quel piccolo saltello viene fatto così da prevedere il movimento del portiere avversario. Ma adesso sono proprio loro che prevedono lui rimanendo in piedi fino all’ultimo, così da neutralizzare il suo tiro dagli undici metri.
Tre indizi fanno una prova? Con Jorginho si è superato anche questo limite, ma Spalletti non cambia idea, come anche il centrocampista. Ma nonostante questo, non c’è questa assoluta certezza in merito. Anche perchè la domanda che tutti si fanno è una: se dovesse esserci un rigore decisivo contro l’Ucraina, lo tirerebbe lui? Avere qualche dubbio è lecito, anche perchè i nomi non mancano per tirare un rigore
Ci sarebbe Domenico Berardi, che ad oggi è colui che ha lo score migliore(19 rigore tirati, 18 andati a segno tra Sassuolo e Italia), oppure Raspadori che vanta una media di tutto rispetto. Ci sarebbe anche un certo Federico Chiesa, così come anche Politano, mentre a centrocampo anche il nome di Bonaventura potrebbe essere un opzione. Tra i difensori c’è anche un Dimarco che non deve dimostrare di avere capacità tecniche per battere un rigore, le ha dimostrate eccome.
Insomma, la faretra è piena, Spalletti potrebbe scegliere la giusta freccia in un attimo, per evitare possibili guai. Perchè se la grandezza si forma dai dettagli, questo è uno non da poco.
I tifosi hanno già scelto
Se Spalletti ha dato ancora semaforo verde a Jorginho, lo stesso non si può dire dei tifosi, che sperano in un cambio di idea del commissario tecnico. Anche perchè loro hanno già deciso: basta con il centrocampista dell’Arsenal.
Troppi patemi, troppi capelli strappati, troppo tutto. L’Italia secondo loro è una creatura in costruzione, e alcuni punti devono essere solidi, come quello del rigore per esempio. Ecco perchè sui social è un plebiscito, bisogna trovare un altro rigorista. E di fretta: “Io voglio tanto bene a Jorginho, ma è diventato prevedibile. Cambiamo finche siamo in tempo, sennò ci ricapita un’altro incubo stile Svizzera”.
Il filone è praticamente lo stesso: “Non è che se non batte i rigori gli vorremo meno bene, semplicemente va sostituito”. C’è chi invece è un pò più diretto: “Niente da dire, solo fare. Ovvero non farglieli battere più, se ci rimane male problemi suoi”. Chi docilmente, chi più deciso, tutti uniti sotto un unico pensiero. Anche perchè il terrore è uno, come spiega un tifoso: “Speriamo di non dover battere un rigore contro l’Ucraina al 90′ e sotto di un gol“. Brividi. Di terrore.