Ore difficili in Italia, ancora scossa dal femminicidio di Giulia Cecchettin. Ore in cui la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, davanti alle telecamere della trasmissione “In mezz’ora” su Rai 3, è tornata a chiedere alla premier Meloni un confronto oltre gli steccati politici per una legge contro la violenza di genere.
Schlein: “Ho chiesto a Meloni un confronto oltre gli steccati per una legge contro il patriarcato. Ancora nessuna risposta”
Già nei mesi scorsi – ha detto la leader dem – mi sono rivolta alla presidente del Consiglio dicendole: “Mettiamo da parte lo scontro“. La repressione infatti non basta. Se vogliamo sradicare questa tossica cultura patriarcale sul possesso del corpo della donna, bisogna partire dall’educazione al rispetto in ogni ciclo scolastico. Ho proposto di introdurre una legge anche per formare operatori e forze dell’ordine affinché non succeda più che una donna che va a a denunciare non venga creduta. Ascoltare inoltre i centri antiviolenza e sostenerli economicamente, ma la prevenzione passa anche dall’emancipazione economica della donna. Serve dunque un lavoro culturale profondo che sradichi gli stereotipi.
Alla domanda della conduttrice Monica Maggioni sui riscontri avuti dal governo, la segretaria del Pd ha informato:
Non ho ancora ricevuto risposte, ma io ci sono. Facciamo un lavoro comune.
Prima, però, da parte di Schlein era venuto il “No” secco all’invito della premier per partecipare alla prossima edizione di Atreju.
Non era un invito a un confronto – ha risposto Schlein – e comunque questo è il momento in cui bisogna dare centralità al Parlamento. C’è un emendamento che vuole strappare a Camera e Senato il dialogo sul Salario minimo. Così anche il dialogo per l’accordo con l’Albania.
“Il governo vuole affossare il Salario minimo. Manovra? Mercoledì presenterò la nostra alternativa”
Proprio sul tema del Salario minimo, l’esponente democratica ha denunciato:
Il governo ha provato ad affossarlo con un emendamento soppressivo. Poi hanno preso tempo quando hanno visto che molti italiani erano d’accordo con la nostra proposta.
Da qui al dibattito sulla Manovra il passo è breve. E allora si parla anche dell’alternativa a cui il Pd sta lavorando. Tra le idee in campo, una che riguarda l’energia solare.
La proposta a cui stiamo lavorando e che presenterò mercoledì in direzione vuole coprire i buchi di questa Manovra che aumenta le tasse e taglia le pensioni. Una legge iniqua perché colpisce tutte le generazioni, tagliando anche sulla sanità, colpendo gli asili, i giovani e non ha niente contro l’emergenza climatica. Ma poi ci vuole talento a scrivere una cosa che scontenti allo stesso modo sindacati e Confindustria. Una delle proposte sarà incentivare la posa dei pannelli fotovoltaici.
Sulle riforme: “Abbiamo una nostra proposta per rafforzare la stabilità dell’esecutivo”
Elly Schlein boccia anche le riforme messe sul tavolo dal governo Meloni, rilanciando così:
Abbiamo portato proposte proprio per rafforzare la stabilità dell’esecutivo, come la norma o il meccanismo grazie al quale chi vuole far cadere una maggioranza dovrà averne pronta una nuova, in modo da non creare un buco. Dietro al “Decidi tu” dell’attuale maggioranza su questo tema c’è un gigantesco “Decidiamo noi“. E certo non è qualcosa che migliori la democrazia.
Pessimo giudizio dunque sul Premierato “che non esiste in nessun altro Paese e scardina gli equilibri”, minacciando soprattutto la figura del Presidente della Repubblica. Tema delicato resta tuttavia quello dell’alleanza tra le forze di opposizione.
Sull’opposizione: “L’alleanza non si costruisce sui grandi proclami”
Come Pd abbiamo portato in piazza 50.000 persone e abbiamo invitato anche le altre forze di opposizione. Spero – ma penso che sia possibile trovarlo – di raggiungere un accordo su tanti temi importanti. L’asticella che dobbiamo alzare è quella relativa alla partecipazione al voto. Abbiamo visto picchi di astensionismo giganteschi. A me interessa che si recuperi la fiducia delle persone.
Classico “Last but not least” è l’argomento guerra in Medio Oriente.
Noi dobbiamo ripudiare non solo la guerra, ma ciò che la guerra porta con sé. Quella piazza era anche per chiedere la pace e la liberazione degli ostaggi. Ci sono notizie incoraggianti su quest’ultimo punto, ma bisogna fermare subito i bombardamenti sui civili. Il Papa dice che “non dobbiamo rassegnarci alla guerra“. Giusto, e c’è un’altra strada da seguire: la situazione politica dei due popoli e due Stati. Uno esiste già, l’altro non esiste ancora per un colpevole abbandono della comunità internazionale. C’è bisogno di uno Stato di Palestina, ma qual è un interlocutore che non sia Hamas?