Con la fine del superbonus, a partire dal 1° gennaio 2024 saranno tre i bonus edilizi più convenienti dell’ex 110%. Ciò non significa che il superbonus sparirà del tutto dalle possibili agevolazioni dei lavori di efficientamento energetico e di ristrutturazione, ma risulterà meno vantaggioso del bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche, del sisma bonus e dell’eco bonus.

Il superbonus avrà una percentuale inferiore sui lavori relativi alle parti comuni dei condomini e alle singole unità abitative. Non sarà confermato, nel 2024, l’ex 110% sulle villette e sulle unità funzionalmente indipendenti. Laddove resisterà, tuttavia, il superbonus avrà una percentuale ridotta al 70 per cento, percorso di abbattimento dell’agevolazione fiscale già iniziato nel 2023 con la riduzione dal 110% al 90%, per finire nel 2025 con il 65%.

Fine superbonus, ecco tre bonus edilizi più convenienti nel 2024 dell’ex 110%: bonus abbattimento barriere architettoniche

Con la riduzione al 70 per cento del superbonus, i lavori di efficientamento energetico e di ristrutturazione potranno essere agevolati da altri bonus, economicamente più vantaggiosi. A iniziare dal bonus di abbattimento delle barriere architettoniche, confermato al 75% di beneficio fiscale anche nel 2024 (e nel 2025), che consente di poter godere della detrazione fiscale nella dichiarazione dei redditi di cinque anni.

Inoltre, il bonus anti barriere architettoniche è l’unica agevolazione che consente ancora di applicare lo sconto in fattura e la cessione dei crediti d’imposta, rispetto a quanto prevede il decreto 11 del 2023 che ha, di fatto, bloccato il ricorso alle due opzioni.

Con questo bonus, inoltre, oltre ai lavori per agevolare la mobilità delle persone che ne necessitano, si favoriscono anche i piccoli interventi all’interno delle abitazioni. Si può rifare il bagno, il pavimento, gli infissi – finestre e porte, ad esempio – purché si rispettino le condizioni dettate dal decreto del ministero dei Lavori Pubblici numero 236 del 1989.

Superbonus bonus più convenienti nel 2024: il sisma bonus

Particolare importanza potrà assumere, nel prossimo anno, anche il sisma bonus, l’agevolazione sugli interventi relativi alla riduzione del rischio sismico sugli immobili. Il bonus è particolarmente vantaggioso alle regole già in vigore nel 2023 (non destinate a essere modificate per il prossimo anno), che consentono di agevolare a una percentuale massima dell’85 per cento i lavori che producano la riduzione del rischio sismico di due classi.

Da questo punto di vista il sisma bonus diventerà più vantaggioso del superbonus che avrà una percentuale dei nuovi lavori al 70 per cento. Rimane da chiarire la questione relativa all’adozione dell’uno o dell’altro bonus. Infatti, il decreto 34 del 2020 prevede che, laddove si possa usare il superbonus, si debba utilizzare sempre l’ex 110%, anche se divenuto, nel frattempo, meno vantaggioso.

Il sisma bonus, in ogni modo, ha mostrato una buona copertura di lavori che appaiono complessi per la riduzione del rischio energetico. Il ministero dell’Economia e delle Finanze calcola un totale di cantieri con questo bonus pari a 25 miliardi di euro.

Ecobonus, ecco da chi può essere utilizzato e per cosa

Per i lavori di efficientamento energetico, nel 2024 si potrà continuare a utilizzare l’eco bonus, che consente di arrivare a una percentuale massima del 75%, più elevata rispetto a quella del superbonus. Anche in questo caso, dovranno essere raggiunti determinati target di efficienza per poter arrivare al massimo dell’agevolazione, come prevede l’ex ministero dello Sviluppo economico (Mise) nel decreto del 26 giugno del 2015.

Percentuali ancora più elevate, fino all’80 e 85%, si possono raggiungere se i lavori in eco bonus si combinano con quelli di riduzione del rischio sismico. Le due percentuali si riferiscono alla riduzione del rischio sismico ridotto di una classe o di due classi.