Lazio, arrivano le dichiarazioni sul rinnovo con la Lazio. L’ala ex Verona sta accelerando per recuperare dall’infortunio. Il giocatore della nazionale si è raccontato al Corriere della Sera affrontando diversi temi. Dal rinnovo fino ad arrivare a obiettivi personali e di squadra. Il club di Lotito è stato protagonista di un inizio di campionato deludente, raccogliendo solo diciassette punti in undici gare, tra i giocatori più sottotono c’è proprio Zaccagni, protagonista pochi mesi della sua migliore annata della carriera.
Il giocatore della squadra di Sarri e della nazionale di Spalletti ha raccontato degli inizi nel mondo del calcio nella sua Emilia-Romagna:
“Ogni estate davo una mano in struttura. Sono cresciuto lì dentro, ho amici che mi porto dietro dall’infanzia e che ho conosciuto proprio in albergo”. Ora però nella sua mente c’è la Lazio e il recupero dall’infortunio, vuole tornare a incidere come fatto lo scorso anno. “Ho bisogno di sapere che cosa significa la maglia per i tifosi per rendere di più”.
Sugli inizi nel mondo del calcio:
“A 5 anni mio padre mi iscrisse alla scuola calcio. Lui e mamma erano disperati perché a furia di pallonate in casa rompevo tutto: lampade, foto, tutto. Mi ricordo un mobiletto che consideravo a forma di porta e quindi perfetto per giocare. Mi svegliavo a ogni ora per vedere partite di campionati improbabili. All’epoca non lo vedevo come un lavoro. Nel corso della mia carriera avuto stipendi graduali. Ho giocato in serie C, in B e poi in A. La crescita è stata gestibile. Altri vanno da zero a cento. Per loro sarebbe giusto che le società mettessero a disposizione un tutor che aiuti a dare il giusto valore ai soldi”.
Lazio, le parole sul futuro di Zaccagni
L’ala della Lazio ha inoltre parlato delle sue ambizioni, il classe 1995 dopo diverse ottime stagioni nel club capitolino vuole conquistare il primo trofeo:
“Vincere un trofeo con la Lazio. Ci stiamo riprendendo dopo un inizio negativo, ma siamo forti. Purtroppo, rispetto al passato, il calcio è cambiato. Per le società è importante arrivare in Champions per ricevere soldi. Per me invece contano i titoli. Si gioca per vincere e i tifosi sognano quello. Un compromesso sarebbe fare in modo che attraverso la Coppa Italia si arrivi in Champions. Altrimenti si rischia che società, giocatori e tifosi abbiano priorità diverse. E questo crea distanza”.
Negli ultimi mesi ci sono state delle frizioni tra il procuratore del giocatore Mario Giuffredi e la Lazio. Con l’agente che aveva addossate le colpe al club sulla questione rinnovo del suo assistito (contratto in scadenza nel 2025). Ecco le parole di Zaccagni sui vecchi dissapori e sul nuovo possibile contratto con i biancocelesti:
“A 28 anni non posso farmi destabilizzare da quel che dicono gli altri. Lui ha espresso il suo parere che credo sia stato mal interpretato. Certo, e la società lo sa. Ultimamente non ci sono stati molti contatti, ma Lotito si muove così: mette da parte il discorso e poi lo riaffronta. Ha i suoi tempi, ma credo sia giusto affrontare prima la questione relativa al rinnovo di Felipe Anderson, che scade fra pochi mesi. Il mio contratto invece scadrà nel 2025”.
Tra i tanti temi trattati c’è il calo del reparto offensivo della Lazio che in questo avvio di stagione ha realizzato molti meno gol rispetto alle aspettative e i numeri dell’annata precedente. Sia Zaccagni che Felipe Anderson che Immobile stanno deludendo come numeri di assist e di gol.
“È solo un momento, siamo anche stati sfortunati con tanti pali. L’anno scorso ho reso per tutta la stagione, ma sono arrivato un po’ stanco e meno lucido. Devo ritrovare quella condizione. Una volta rientrato dall’infortunio, che non è serio, spero di dare un contributo maggiore. Con Sarri sono cresciuto, mi ha insegnato ad attaccare l’area e a essere più concreto”.
Infine, l’esterno della nazionale ha affrontato il tema del cyberbullismo, una situazione che ha dovuto affrontare diverse volte nel corso della sua carriera, soprattutto dopo il trasferimento alla Lazio.
“I social sono pericolosi: ci sono persone fragili che in seguito a questo tipo di messaggi che ricevono compiono gesti estremi. Recentemente un ragazzo si è suicidato in diretta su TikTok, e non è il primo. La politica dovrebbe prendere a cuore la situazione. Bannare chi si dimostra violento verbalmente potrebbe essere una soluzione”.