Mentre il bilancio dei morti non smette di aumentare e la situazione umanitaria a Gaza è sempre più critica, gli Usa, nella persona della portavoce del Consiglio per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca Adrienne Watson, hanno fatto sapere di star lavorando per garantire un accordo tra Israele e Hamas. Sul profilo X di Watson si leggono le seguenti parole: “Non abbiamo ancora raggiunto un accordo, ma continuiamo a lavorare duramente per arrivarci“. Il principale consigliere del presidente degli Usa per il Medio Oriente, Brett McGurk, in viaggio diplomatico in Bahrein, ha sottolineato che è necessario raggiungere un accordo sul rilascio degli ostaggi detenuti nella Striscia di Gaza per ottenere una pausa “significativa” nei combattimenti.

Usa al lavoro per un accordo Israele-Hamas, mentre Scholz chiede il cessate il fuoco

Gli Usa, pur sostenendo in modo inequivocabile Israele, stanno iniziando a esprimere dubbi e preoccupazioni relative sulle modalità degli attacchi condotti da Israele e sul futuro a lungo termine del territorio palestinese, una volta sconfitto Hamas. A tal proposito, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, in un articolo sul “Washington Post”, ha spiegato che Gaza e la Cisgiordania dovrebbero essere “riunite” sotto una Autorità palestinese “rivitalizzata“, nell’attesa di raggiungere “una soluzione a due Stati“.

Proprio su questo punto, il disegno che ha in mente Biden confligge con quello del premier israeliano Benyamin Netanyahu, il quale ha dichiarato:

L’Autorità nazionale palestinese, nel suo assetto attuale, non è in grado di assumere la responsabilità su Gaza. Abu Mazen, 43 giorni dopo la strage più tremenda per il popolo ebraico dall’epoca della Shoah, si rifiuta ancora di esprimere una condanna.

Dalla Germania, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, durante una telefonata con il premier Netanyahu, ha chiesto il cessate il fuoco, che potrebbe portare a un miglioramento della ormai gravissima situazione umanitaria nella Striscia di Gaza. Scholz ha poi condannato l’espansionismo coloniale di Israele in Cisgiordania, sostenendo che la soluzione migliore per imprimere una svolta positiva alla situazione in Medio Oriente è quella dei due Stati:

Non vogliamo nuovi insediamenti e violenze da parte dei coloni contro i palestinesi in Cisgiordania. Il miglior risultato per israeliani e palestinesi rimane la soluzione dei due Stati. Se alcuni nella politica israeliana prendono le distanze da questo, non li sosterremo.

Domani delegazione di ministri arabi in Cina: “Cessate-il-fuoco subito”

Domani, una delegazione di ministri di Paesi arabi e islamici compirà il primo viaggio di una lunga serie per cercare sostegno alla richiesta del cessate-il-fuoco nella guerra a Gaza. Il ministro degli Esteri saudita, il principe Faisal bin Farhan, ha fatto sapere che si tratta del primo passo per cercare di concretizzare le decisioni prese nel vertice tenutosi a Riad, nei giorni scorsi:

La prima tappa sarà in Cina, poi ci sposteremo in altre capitali per trasmettere un chiaro messaggio, che il cessate il fuoco deve essere annunciato immediatamente, per poi focalizzarsi sugli aiuti.

Una situazione oggettivamente da monitorare, mentre tutte le fazioni in causa non sembrano ancora trovare un punto d’incontro, in un conflitto che ha già registrato troppo sangue.