Nessun accordo per gli ostaggi: lo ha dichiarato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, durante una conferenza stampa che si è svolta oggi 18 novembre 2023 alle 20:30 ora locale (19:30 in Italia). Il primo obiettivo della guerra- che continua a mietere vittime- è paralizzare Hamas, ha poi sottolineato il premier.
Intanto il numero delle vittime è a quota 12.300 e la situazione all’ospedale di al-Shifa è stata definita dall’Oms “insopportabile”.
Guerra in Medio Oriente, Netanyahu sugli ostaggi: “Vi aggiorneremo quando avremo qualcosa da dire”
Benjamin Netanyahu, intervenuto in conferenza stampa, ha confermato che non ci sono accordi per la liberazione dei prigionieri israeliani a Gaza. Sarebbero oltre 200 le persone nelle mani di Hamas dallo scorso 7 ottobre.
Finora non c’è stato un accordo per il rilascio degli ostaggi. Quando avremo qualcosa da dire, vi aggiorneremo
riferisce Haaretz.
Io marcio con voi. Tutto il popolo di Israele marcia con voi. Comprendiamo la vostra sofferenza e l’incubo che vivete
ha detto poi Netanyahu, riferendosi alla manifestazione che si è tenuta oggi a Gerusalemme sotto il suo ufficio.
Il premier ha poi chiarito che il primo obiettivo della guerra è paralizzare Hamas, il secondo restituire gli ostaggi e il terzo eliminare qualsiasi minaccia da Gaza.
Le voci di uno ‘stallo’ sui negoziati per la liberazione dei prigionieri era stata già diffusa dal Times of Israel. Le reti televisive avevano infatti ripreso commenti secondo cui un funzionario israeliano, rimasto anonimo, aveva parlato di una “pressione militare” che stava spingendo Hamas a un accordo.
‘Bibi’ Netanyahu: “Siamo determinati a combattere fino alla vittoria”
Il premier israeliano, parlando del conflitto, ha inoltre ribadito che si sta combattendo per la vittoria, in modo che Gaza non possa più rappresentare “una minaccia”. Un obiettivo già emerso durante l’incontro con l’inviato speciale degli Stati Uniti per il Medio Oriente, Brett McGurk.
Siamo determinati a combattere fino alla vittoria: fino a quando avremo distrutto il nemico e recuperato gli ostaggi.
Netanyahu ha poi tenuto a sottolineare che Israele opera “secondo i codici internazionali di combattimento.”
Stando agli ultimi aggiornamenti, nei prossimi giorni il primo ministro convocherà il gabinetto di guerra per incontrare i familiari delle persone rapite e detenute a Gaza.
Oms: situazione Al-Shifa “insopportabile”
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha portato avanti una valutazione all’ospedale Al-Shifa: la situazione è stata definita “insopportabile e ingiustificabile”.
Il team ha visto un ospedale non più in grado di funzionare: niente acqua, niente cibo, niente elettricità, niente carburante, scorte mediche esaurite
ha poi dichiarato il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus, che ha poi aggiunto:
Data questa situazione deplorevole e le condizioni di molti pazienti, compresi i neonati, gli operatori sanitari hanno chiesto sostegno per evacuare i pazienti che non possono più ricevere cure salvavita.
L’OMS sta quindi lavorando a un piano di evacuazione “urgente”.
Cresce il bilancio delle vittime
Il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, ha comunicato che il numero delle vittime nella Striscia di Gaza ha raggiunto quota 12.300 dall’inizio della guerra il 7 ottobre. Tra questi, oltre 5mila vittime sono bambini e 3.300 le donne. I feriti sarebbero 30mila.
In precedenza il Ministero aveva affermato di non poter più fornire cifre esatte a causa dei combattimenti intensi, che non permettono di recuperare i corpi.
I media israeliani hanno però fatto notare che i dati diffusi Hamas non possono essere verificati in modo indipendente: non c’è distinzione tra civili e terroristi, né tra persone uccise dai raid israeliani o dal fuoco palestinese.