Cambia la direttiva Case green, in questo momento in fase di trilogo al Parlamento europeo, Commissione europeo e Consiglio dell’Unione europea: la priorità è quella di assegnare da subito lavori a 5 milioni di immobili in Italia per raggiungere target di efficientamento energetico e di ristrutturazione degli edifici. La novità più importante è, quindi, un deciso cambio normativo sulla Energy performance of building directive (Epbd), in particolare sull’articolo 9 che fissava il target del raggiungimento della classe energetica E del patrimonio immobiliare dei Paesi membri entro il 2030, e la classe energetica D tre anni dopo.

Nell’ultima versione, e in attesa degli incontri decisivi in Parlamento a dicembre, l’approccio ha subito modifiche. Si punta sempre più su obiettivi di riduzione dei consumi energetici e di efficientamento da raggiungere, all’interno dei quali gli Stati membri avranno abbastanza libertà di muoversi, con un maggiore grado di discrezionalità. Ecco, dunque, quali saranno le priorità per l’Italia e quali proprietari di immobili dovranno preoccuparsi per primi di fare lavori sulle proprie case per ridurre le emissioni inquinanti.

Case green, come cambia la direttiva: subito lavori su 5 milioni di immobili

Accordo in arrivo sulla direttiva europea Case green, la nuova normativa relativa all’efficientamento energetico degli edifici dei Paesi membri con l’obiettivo di ridurre le emissioni di sostanze inquinanti. L’approvazione definitiva dalla cosiddetta Energy performance of buildings directive (Epbd) sarà, tuttavia, ben diversa rispetto alla normativa originaria. L’assemblea sta rivedendo l’articolo più divisivo, il numero 9, modificando e depotenziando quanto si prevede in primis sulle scadenze ravvicinate di ristrutturazione degli edifici messi peggio dal punto di vista energetico.

Infatti, l’articolo fissava l’obiettivo di raggiungimento della classe energetica “E”, entro il 2030, e “D” entro il 2033 degli immobili messi peggio, ovvero quelli che, ad oggi, si trovano in classe G.

Questo approccio normativo viene ora superato in vista degli incontri finali della nuova direttiva, fissati per dicembre. Si punterà a un sistema di norme aperto, nel quale diventa indispensabile il ruolo dei Paesi membri, che avranno maggiore possibilità di agire all’interno della normativa stessa.

Case green, direttiva verso l’adozione di nuovi criteri di efficienza energetica

La soluzione che delinea la direttiva Case green è, quindi, quella di preparare una road map per la riqualificazione energetica di tutti gli immobili italiani (come di quelli degli altri Paesi europei). Andrà ridisegnato un calendario – da parte di ciascun Paese membro per il proprio patrimonio immobiliare – da seguire per migliorare l’efficienza energetica e per ridurre le emissioni inquinanti.

Il calendario dovrà fissare dei target intermedi, in vista del raggiungimento dell’obiettivo “emissioni zero”, da raggiungere entro il 2050. In Italia gli immobili che dovranno essere riqualificati dal punto di vista energetici sono circa 5 milioni.

Diviene di facile intuizione che i proprietari degli immobili non potranno agire da soli nella riqualificazione delle proprie case, ma dovrà essere previsto un sistema di sostegni garantito soprattutto ai proprietari che avrebbero meno possibilità di effettuare investimenti nel senso del miglioramento energetico.

Ecco chi dovrà investire nella propria abitazione

Il prossimo incontro in Parlamento europeo sulla direttiva Case green è fissato per il prossimo 7 dicembre. In quella data, presumibilmente, dovranno essere messe nero su bianco norme di efficientamento degli edifici dell’Unione europea comuni per quanto riguarda i traguardi da raggiungere a livello di singoli Paesi membri.

Il criterio da adottare è quello della misura di consumo energetico per metro quadrato delle abitazioni, con dati da prendere in considerazione a partire dal 2020. Da questo punto di vista, quindi, i Paesi membri dovranno fare una ricognizione al proprio interno e segnalare il numero degli immobili e delle unità immobiliari che dovranno essere ristrutturati anno per anno.

I target di efficientamento energetico dovranno essere raggiunti e misurati con cadenza ogni cinque anni, a partire dal 2030. Sarà negli ultimi incontri di dicembre, prima dell’approvazione definitiva della direttiva Case green che dovranno essere definiti i livelli di riduzione delle emissioni che i singoli Paesi membri dovranno raggiungere ogni cinque anni.