Classe 1957, Gianni Ocleppo è stato un tennista della generazione di Panatta e Barazzutti. Nell’arco della sua carriera ha raggiunto il trentesimo posto, nella classifica mondiale e ha vinto il torneo di Linz nel 1981 battendo Edmonson in finale. Ha disputato i quarti di finale a Roma nel 1979 e nel 1977 ha vinto il torneo di Montecarlo under 21. Poi la carriera da allenatore e quella da commentatore televisivo. Per commentare la vittoria di Sinner contro Medvedev e il raggiungimento della finale delle ATP Finals di Torino, Ocleppo è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Sinner batte Medvedev e va in finale, Ocleppo a Tag24

Un passo alla volta, un game dopo l’altro, Sinner scrive un’altra pagina della storia del tennis mondiale. Il campione altoatesino, dopo aver battuto Tsitsipas, Djokovic, Rune e ora Medvedev, vola dritto in finale da imbattuto. Due ore e venti minuti di match, sono bastati a Sinner per chiudere la pratica contro il russo (6-3 6-7 6-1), grazie a un altro match praticamente perfetto. Un tennista maturo, lucido, concentrato; un campione capace di scegliere sempre la palla giusta, di non sbagliare quasi mai e di servire in maniera straordinaria. Forma fisica perfetta, tenuta mentale da numero uno, a Jannik ora non resta che aspettare il vincitore della gara di questa sera, alle 21.00, che vedrà di fronte Alcaraz e Djokovic. Per commentare la prestazione di Sinner, la vittoria con Medvedev e il raggiungimento della finale delle ATP Finals di Torino, Ocleppo, ex tennista e allenatore, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Sinner raggiunge la finale delle ATP Finals di Torino, battendo Medvedev, con una partita pazzesca. Se lo aspettava così in forma?

“Mi aspettavo un Sinner in forma, ma che giocasse così bene per 2 ore 20 minuti, sinceramente no. Ha giocato meravigliosamente, non ha avuto neanche un istante di cedimento, è stato sul pezzo in ogni momento della gara. La sua è stata una prestazione incredibile, sempre concentrato, sempre costante. Ha servito benissimo, soprattutto nelle palle importanti e nelle palle break, sia nel primo set che anche dopo aver perso il secondo in quella maniera. Ha aspettato che il suo avversario tornasse in campo dallo spogliatoio dopo 10 minuti, non si sa per quale motivo e ha giocato un terzo set straordinario. Quando ha fatto il break poi è salito in cattedra e personalmente un Sinner a questi livelli non lo avevo mai visto”.

Una prestazione che fa seguito a quella che gli ha consentito di battere Djokovic, è la sua definitiva maturazione?

Con Djokovic aveva giocato bene, ma non come oggi. Quella con Medvedev è una partita che ha rasentato quasi la perfezione. Ha tirato talmente forte in alcuni momenti, on ha sbagliato nulla. Di errori non forzati ne avrà fatti due in tutta la partita. Ha servito benissimo. È in un momento straordinario di forma e questa superficie gli calza a pennello, perché lui è uno molto veloce e può approfittarne. Risponde bene a ogni palla, entra in campo rapidamente. Non c’è altro da dire se non che sta giocando un tennis che io non credevo fosse in grado di fare quest’anno”.

Adesso aspettiamo di capire che cosa succederà tra Alcaraz e Djokovic nel match di questa sera. Cosa si aspetta?

“Mi aspetto una bella partita. Nonostante tutto Djokovic resta l’uomo da battere qui a Torino, è sempre il numero uno del mondo e lo è stato per 8 anni. non posso far altro che pensare sia ancora il favorito”.

Guardando alla finale di Sinner, sia l’uno che l’altro sarebbero favoriti domani contro l’italiano?

“No, dovesse vincere Alcaraz ti direi di no. Dovesse invece passare Djokovic ti rispondo invece di sì, per rispetto ancora del cognome che porta”.

Quanto può influire il fatto che queste ATP si disputano a Torino?

Djokovic è talmente tanto abituato a giocare partite del genere fuori casa che non cambierebbe nulla. È abituato e spesso si esalta quando ha il pubblico contro. Quindi sinceramente non penso che il fatto di essere a Torino potrebbe giovare a qualcuno piuttosto che a qualcun altro”.

Tornando alla partita con Medvedev, non c’è stato alcun momento in cui ha temuto?

“Soltanto all’inizio del terzo set, per essere preciso sullo 0 a 0 e 0 a 15. Ho pensato che se per caso, dopo essere stato fermo per 15 minuti, andando a servire Sinner avesse sbagliato, essendo un po’ freddo, avrebbe potuto perdere il game d’entrata e la partita si sarebbe potuta complicare. Quando invece ho visto il primo game servito così bene, e ha messo dentro tre palle su quattro, ho capito che non avrebbe più perso”.

Ma perché quei 10/15 minuti di ritardo?

“Sinceramente non ne ho idea, dovreste chiederlo a lui perché noi non siamo all’interno degli spogliatoi”.