Ha deciso di sfruttare le interviste dei giornalisti per lanciare un appello, chiedere a Filippo Turetta, il giovane sul quale pende un mandato di cattura internazionale con l’accusa di aver ucciso Giulia Cecchettin, di consegnarsi alla giustizia. Il procuratore capo di Venezia, Bruno Cherchi, ha scelto proprio questa strada per scrivere la parola “Fine” su una vicenda che in queste ore sta colpendo e non poco il nostro Paese. Successivamente sono stati gli stessi familiari del giovane a dirlo.

Procuratore e famigliari chiedono pubblicamente a Filippo Turetta, il giovane accusato di aver ucciso Giulia Cecchettin, di costituirsi

È un appello al ragazzo – ha detto Cherchi ai microfoni Rai – affinché si costituisca e possa dare la propria versione dei fatti.

Cherchi, che di recente ha già fatto capolino sulle colonne di cronaca in merito al caso dello schianto del bus a Mestre, è poi tornato sul ritrovamento del corpo della ragazza.

Speravamo di non dover dare questa notizia, ma la ricostruzione dei fatti che potrebbe fare Turetta sarebbe molto importante, anche per lui stesso. Per questo ribadisco: non continui questa sua fuga verso l’Austria e si costituisca. Ancora non abbiamo elementi certi sulla dinamica di quanto avvenuto.

Continua la ricerca del giovane che è transitato anche in Austria

Il corpo della giovane è stato ritrovato proprio seguendo le tracce dell’auto del suo ex fidanzato, la Fiat Punto nera che mercoledì scorso è stata segnalata in Austria grazie alla registrazione della targa dai sistemi informatici di viabilità di Lienz.

Nelle ultime ore stanno circolando parecchie voci su Filippo da parte di amici e conoscenti del giovane, che ruotano intorno alla faccia da bravo ragazzo e alla sua presunta personalità da Doctor Jekill e Mr. Hyde. Per ora, il nodo centrale è un altro.

Appello anche dalla famiglia: “Filippo, arrenditi”

Anche la famiglia Turetta ha lanciato un messaggio a Filippo:

Consegnati alle forze dell’ordine, così potrai spiegare cos’è successo.

L’appello è stato diramato dall’avvocato Emanuele Compagno, il legale della famiglia che ha poi raccontato:

Quando ho detto ai Turetta del ritrovamento del corpo di Giulia gli è crollato il mondo addosso. Sono molto scossi e provati. È un dramma che non si aspettavano, non avrebbero mai immaginato queste accuse nei confronti del figlio.