Serviva un segnale importante ed è arrivato. Il 5 a 2 contro la Macedonia del Nord fa ben sperare per il futuro, ma l’Italia di Spalletti mantiene ancora un profilo basso. Per strappare il pass per Euro 2024 infatti manca ancora un punto e gli azzurri dovranno conquistarlo nel match di lunedì sera contro l’Ucraina. Si dovrà ripartire da quanto di buono fatto ieri, e migliorare ancora, un passo alla volta. Il nuovo CT d’altronde siede su questa panchina da appena tre mesi, ma la mano di Spalletti anche sull’Italia, come sul suo Napoli, si vede già: l’obiettivo resta Euro 2024.
Spalletti, si vede la sua mano sull’Italia: obiettivo Euro 2024
18 agosto, 18 novembre. Sono passati esattamente tre mesi dall’ufficialità dell’arrivo di Luciano Spalletti sulla panchina della Nazionale e le cose sono già cambiate. Il nuovo CT si è messo all’opera da subito, ma l’Italia non è una squadra di club e il tempo per poter lavorare a stretto contatto con i ragazzi selezionati è davvero poco. Tre soste, tre ritiri: il primo per conoscersi e presentarsi; il secondo per studiare la teoria e trovare il giusto feeling con i nuovi dettami tattici; il terzo per metterli in pratica. Troppo poco tempo per fare una valutazione completa, ma già abbastanza per vedere la mano di Spalletti.
L’Italia è cresciuta e si vede. I ragazzi giocano più spensierati, si divertono e ieri contro la Macedonia del Nord hanno vinto e convinto. Qualche momento di blackout c’è ancora, ma questa adesso è una squadra. Unita, compatta, coesa, nonostante le difficoltà extra campo a cui hanno dovuto far fronte e con un obiettivo chiaro: strappare il pass per Euro 2024. Gli azzurri sono già rimasti scottati in passato e in più di un’occasione e ora per sbagliare non c’è più tempo. L’impronta del tecnico si vede, le sue richieste sono esplicite. Vuole una squadra offensiva, che coinvolga gli esterni e che tenga in mano il pallino del gioco. Non è una squadra di club e non può lavorare sul campo tutti i giorni, questo è vero, ma Spalletti è sempre lo stesso e quello che chiedeva al Napoli oggi lo vuole dalla Nazionale.
Dalla Macedonia alla Macedonia
Era stata proprio la partita con la Macedonia del Nord ad aprire ufficialmente il nuovo ciclo di mister Spalletti. Era il 9 settembre e quella squadra, ancora spaesata e confusa, non era riuscita ad andare oltre l’1 a 1 nel match di Skopje. Da quella sfida di mesi ne sono passati soltanto due, ma quella vista ieri allo stadio Olimpico, sembrava davvero un’altra formazione. I progressi fatti sono tantissimi ed evidenti: questi ragazzi sono in fiducia, vogliono dominare il campo e sanno di avere le potenzialità per farlo. Spalletti è ripartito dalle certezze che aveva a Napoli, facendo fronte anche a qualche infortunio di troppo, e ieri ha affidato le chiavi dell’attacco a Giacomo Raspadori. Il vero valore aggiunto tuttavia, è stato il rientro di Chiesa, finalmente in forma e capace di fare la differenza.
A stupire però è stato il gioco corale e soprattutto la reazione avuta nel momento di difficoltà, quando i macedoni sono riusciti a portarsi sul risultato di 3 a 2. È lì che l’Italia ha dimostrato maturità, evitando di disunirsi e di perdere lucidità. Una reazione che il CT ha apprezzato, come lui stesso ha sottolineato al termine del match. Di fatto è chiaro che essendo una squadra volta all’attacco, può capitare di trovarsi maggiormente scoperti in difesa, ma anche su questo Spalletti intende ancora lavorare. Con il Napoli aveva infatti trovato l’equilibrio perfetto, quello che gli ha consentito di segnare tanto e subire poco. Servirà solo un po’ di tempo in più per fare lo stesso anche con l’Italia.
Da oggi intanto la squadra ha ripreso a lavorare, lunedì è attesa dal test definitivo. Per avere la certezza della qualificazione a Euro 2024, agli azzurri contro l’Ucraina, sul campo neutro di Leverskusen, basterà soltanto un punto. Spalletti però lo sa bene, guai a scendere in campo pensando al pareggio. Servirà invece un’Italia compatta con mentalità vincente.