La storia di Giulia Cecchettin, ritrovata morta sabato 18 novembre 2023, è simile a quelle di molte altre giovani donne della sua stessa età.
Giulia Cecchettin: quanti anni aveva e dove abitava?
Giulia aveva 22 anni, originaria di Vigonovo, una cittadina di 10.000 abitanti nella provincia di Venezia, non troppo distante da Padova.
Giulia Cecchettin era vicina alla laurea: cosa studiava all’università?
All’università di Padova, Giulia frequentava il corso di Ingegneria Biomedica. Proprio la scorsa settimana, la ragazza avrebbe dovuto conseguire la laurea. Nei giorni antecedenti alla sua scomparsa, si stava preparando per la festa.
Durante il percorso universitario, Giulia aveva conosciuto Filippo Turetta, coetaneo proveniente da un’altra località nel padovano. La loro relazione si era interrotta lo scorso agosto e sembra che il ragazzo avesse sofferto molto per la fine di quella storia, tanto che Giulia era rimasta al suo fianco per aiutarlo a superare quel momento difficile.
L’anno precedente, la ragazza ha dovuto affrontare la perdita della madre a causa di una malattia. Questo lutto l’ha avvicinata ancora di più al padre Gino e alla sorella Elena. Nonostante la tragedia familiare, Giulia era riuscita a continuare gli studi e a preparare una tesi di laurea.
Tutti vorremmo compiacerci di vedere punito l’omicida della ex fidanzata Giulia Cecchettin, tanto per mettersi l’animo in pace: ma la realtà non è questa, ambedue sono vittime , complici l’inutilità degli organi dello Stato e di alcuni politici ai quali avevo fatto pervenire una dettagliata analisi su precise responsabilità, evidentemente per loro troppo difficili da capire. Avevo chiesto allo stato di quella strana moria avvenuta in Italia, per cause mai accertate (4/5.000 morti per omicidio volontario in più rispetto alla media degli anni precedenti) definito sull’annuario della PS picco anomalo e irripetibile. Avevo invitato i genitori di alcune vittime ad unirsi alla mia crociata, ma invano. IL padre di Giulia mi sembra di diverso avviso, spero di poterlo incontrare per chiudere questo capitolo definitivamente.
Distinti saluti Roberto P. Ciardi
Si rimane sbigottiti e incapaci di comprendere tanta violenza .Violenza che si sta manifestando in modo sempre più incalzante ed evidente contro le donne .Questo paese ,questa società va educata ,per le donne ma anche per gli stessi uomini che considerano ancora il patriarcato un modo di imporre il loro potere ,spesso con la violenza .Non si fa abbastanza e quando ci troviamo di fronte all’ennesimo fatto (terribile ) di cronaca ,restiamo sbalorditi .Le donne e gli uomini insieme ,possono e devono costruire una società fondata sul rispetto reciproco .Nessuno è superiore a nessuno .Tantomeno può esserlo con la violenza .Grazia Bagnoli ,Varese.P.S.Ciao Giulia 💕
Fa male, tanto male. Vedere che dagli errori non si impara, vedere che le donne continuano ad essere etichettate come giocattoli o ‘esseri deboli’, adatte ad essere plasmate come se i loro pensieri o desideri fossero meno importanti di quelli di ‘un maschio’. Questa sete di potere e di possedere i più buoni, ma non per questo piu’ deboli o stupidi, soltanto il compiacimento di chi si sente forte a prevalere su l’altro.. tutto questo ormai mi da’ la nausea. Dovrebbe dar la nausea a tutti, uomini e donne comprese. Non esiste più tolleranza per questi atti efferati, abbiamo perso di empatia e di consapevolezza che la vita è nostra, e ognuno di noi per l’appunto può decidere di farne ciò che vuole. Semplicemente Giulia voleva cambiare strada, essere libera di decidere cio’ che la rendeva felice oppure no.. e questo le è stato fortemente negato. E’ stata PUNITA per questo! Allora vorrei dire a questo ragazzo che la felicità non si può imporre a nessuno, e che la sofferenza fa parte della vita, ma causarla volutamente ad altri è un atto non certamente da uomini e, per come la vedo io, non perdonabile.